10/12/2020 0 Comments Il Cristo e il maestro GesùFoto di Gerd Altmann da Pixabay Cristo è una parola greca che significa unto, è la traduzione dall’ebraico di מָשִׁיחַ, ovvero unto. L’unzione è il rito tramite il quale ci si consacra a Dio, ci si rende divino. Il rito è riservato agli eletti, ai prescelti. Col messaggio cristico Gesù ci indica come tutti possiamo divenire eletti, anche se non è stabilito quando, poiché potrebbe accadere in una diversa incarnazione terrestre.
L’unzione è un rito molto più antico dei tempi del maestro Gesù ed era utilizzato per iniziare il re (o una persona prescelta) al suo destino di realizzare una missione elevata per la popolazione o addirittura per l’umanità intera. L’antico rito prevedeva le cosiddette nozze sacre (hieros gamos) ed era la donna a ungere il capo, i genitali e i piedi dell’uomo, per poi unirsi a lui nell’atto d’amore, in quanto il re completava se stesso con l’energia del femminile per rendersi integro e potente. Con l’atto sessuale compivano l’unione nella completezza, integravano le due energie di accoglienza (femminile) e di entrata (maschile). Nel re penetrava l’energia della potenza di Dio e nella regina fluiva l’energia della Grande Dea. Le nozze sacre donavano interezza ai sovrani che regnavano con integrità, amore e devozione. Nel rito si utilizzavano oli profumati che conferivano potere, sacralità, protezione e benedizione. Gli oli, rari e preziosi, erano degni di essere utilizzati solamente per i re. Nell’olio si concentra l’energia divina e rappresenta la ricchezza dell’essenza. L’olio utilizzato è principalmente quello di oliva, che racchiude in sé il significato di pace e di abbondanza, caratteristiche che i sovrani dovevano trasmettere al proprio regno. Il Cristo è un’energia che entra in un prescelto per essere conosciuta dall’umanità come esempio di vita. Gesù è stato un eletto sulla Terra per poterla incarnare, ha ceduto il proprio apparato psico-fisico perché ciò potesse verificarsi. C. W. Leadbeater descrive così la nascita del cristianesimo nel suo libro Il lato nascosto delle cose: Come già detto, non fu Gesù, bensì il Cristo – il Signore Maitreya – che fondò la religione Cristiana; ma l’incarico speciale di assistere il Cristianesimo è stato dato a Gesù, che cedette il proprio corpo al fondatore perché compisse l’opera sua. La credenza del costante interessamento personale di Gesù alla Chiesa Cristiana è quasi scomparsa. I Cristiani pensano a Lui più come a un Maestro vissuto duemila anni or sono, che come a un potere perennemente attivo anche nella Chiesa odierna. Essi hanno dimenticato ch’egli è tutt’ora una forza vivente, una presenza reale, veramente «con noi sempre fino alla fine del mondo», come egli disse. Egli non è Dio nel senso idolatra, ma il tramite per cui il potere Divino è giunto a molti milioni di uomini, il funzionario che ha l’incarico del dipartimento devozionale nell’opera del Cristo. Questo ci indica perfettamente come il vero messaggio cristico si sia perso nel tempo, manipolato da gli uomini per essere compreso dagli uomini. Gesù in Giovanni 14,6 spiega perfettamente questo concetto, trasmettendo ai discepoli l’informazione “non io ma il Padre attraverso di me”: Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Egli diviene il mezzo tramite il quale il messaggio cristico viene divulgato nel mondo materiale. Attraverso di Lui l’umanità può tornare alla Casa del Padre, a patto di comprendere la sua interezza. Secondo la Ghimatria, utilizzata nella Qabbalah per decodificare il significato simbolico delle parole, possiamo attribuire alle due parole “Gesù” e “Cristo” il significato di conoscere noi stessi (Gesù) per trasmutarci in qualcosa di più elevato (Cristo). Questo concetto lo ritroviamo anche nel tempio di Apollo: “γνῶθι σαυτόν”, ovvero “conosci te stesso” (Oracolo di Delfi); il messaggio ampliato e completo recita: “Ti avverto, chiunque tu sia. Oh, tu che desideri sondare gli arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il tesoro degli dei. Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli dei”. Solo andando in profondità dentro noi, possiamo essere vera essenza, luce. “Come in alto, così in basso”, ci insegna Ermete Trismegisto: noi siamo la divinità creante sulla Terra, siamo la divinità caduta nella materia che ripercorre il viaggio iniziatico di riscoperta di Sé, fino a raggiungere l’Uno, la Casa del Padre, come fa il figliol prodigo. Conosciamo la divinità perché lo siamo noi. Ci indica, anche, che tutto quello che sta nei livelli superiori assume valore in relazione ai risultati nella materia della vita terrena. Questo aspetto è anche quello del motto degli alchimisti sintetizzato nell’acronimo V.I.T.R.I.O.L.: Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem (visita l’interno della terra purificando troverai la pietra nascosta). Per scoprire come raggiungere il paradiso è necessario conoscere l’inferno. Il messaggio cristico è di amore e saggezza e corrisponde all’energia del Secondo Raggio secondo la filosofia teosofica. La scienza dei Sette Raggi concepisce l’intero Universo ordinato e strutturato da sette grandi qualità archetipali provenienti da Dio, che i teosofi chiamano“Colui del Quale Nulla si Può Dire”. I Sette Raggi sono l’espressione della settuplice natura divina e non esiste nulla nel Creato che non sia plasmato da uno o più di questi Raggi. Tutto è influenzato da essi. Comprendere l’energia dei Sette Raggi, è comprendere la fisiologia dell’universo. Gli esseri umani sono in grado di conoscere l’anatomia dell’universo (galassie, sistemi di stelle, pianeti, satelliti, meteoriti, buchi neri...), ma sono in difficoltà a sapere la sua fisiologia, il perché l’universo è vivo. In effetti, l’essere umano comune percepisce le apparenze, ciò che è esterno; deve imparare ciò che fluisce all’interno, le energie e le vibrazioni e come esse operino nei nostri livelli di esistenza, dopo aver percepito che questi esistono. L’energia dei Sette Raggi origina dalle sette stelle dell’Orsa Maggiore, che sono la manifestazione esteriore dei sette centri della testa di “Colui del Quale Nulla si Può Dire”. La luce dei Raggi è focalizzata attraverso la stella Sirio, detta anche “Stella del Cane”, “Stella di Mercurio” o “Stella di Buddha”, e raggiunge la Terra passando attraverso la costellazione specifica dell’era in corso, che attualmente è l’Acquario. Ogni Raggio è correlato a uno dei sette pianeti della tradizione astrologica, ai sette chakra maggiori, alle note musicali, alla scala cromatica… Il numero 7 è il numero dell’evoluzione massima dell’essere umano, che diviene 8 solamente incarnando il messaggio cristico. Il sette è il numero dell’amore incondizionato, raggiunto il quale si è pronti a passare al successivo livello evolutivo, l’otto appunto. Secondo la Ghimatria, il numero che identifica Gesù è 888, il Maestro di Saggezza che si è posto al servizio del divino. Torniamo alla trattazione dei Sette Raggi e comprendiamo perché il Cristo è il rettore del Secondo Raggio. Ogni Raggio è un’energia specifica che influenza l’essere umano:
Il Cristo è conosciuto dai cristiani con questo nome, mentre in oriente è conosciuto come Bodhisattva o Signore Maitreya, per i musulmani è Iman Madhi. È un Maestro Asceso, passato attraverso tutte le prove terrene. A lui è stata affidata l’educazione e la guida della spiritualità umana. Il Cristo è il cuore della Gerarchia, il centro. L’ascensione è il livello di iniziazione della massima elevazione spirituale, rappresentando la superiorità vibrazionale dello spirito sulla materia. È il passaggio dell’anima dal profano al sacro. Un Maestro Asceso va interiorizzato dagli umani con il processo della fede, perché diviene indisponibile come presenza fisica. Molti cosiddetti fedeli credono che il Cristo operi come mediatore tra l’umanità e il divino; in realtà il Cristo rappresenta l’energia da incarnare del divino, non un collegamento. Le religioni hanno generato legami tra entità distinte, ma la spiritualità indica un’unità. Molti attendono una sua nuova venuta, senza comprendere che il Cristo è sempre qui e ora, la sua energia è onnipresente, dobbiamo solamente farla nostra. In realtà è un nuovo Gesù che dovrà giungere per donare l’esempio di come incarnarla. Il simbolo di Cristo, il chrismon o monogramma di Cristo, rappresenta la missione e l’ideale di questa figura. È formato dalla X e dalla P, iniziali greche del suo nome, iscritte sovrapposte in una ruota, a indicare la natura solare e la sua missione di educazione al risveglio e all’illuminazione, come l’azione svolta dal sole quotidianamente. L’energia cristica guiderà l’umanità per i prossimi 2.000 anni, ecco perché nel periodo attuale è l’energia più potente dell’universo, l’energia creante perché è amore puro. Diversa è la figura di Gesù, venuto sulla terra per svolgere l’incarico di involucro per l’energia del Cristo. Oggi non abbiamo una sola testimonianza che ci incichi una sua reale esistenza; nessuno sa se il Gesù di Nazareth di cui parlano i vangeli sia stata una figura in carne ed ossa oppure frutto di fantasia, se sia stata una sola persona o più di una. A noi poco importa, poiché il potere è del messaggio cristico e mai della persona di per sé. È l’idea che incarna che rimarrà indelebile. Realtà o finzione, ci interessa il percorso iniziatico che ognuno può intraprendere grazie a quelle straordinarie informazioni. Gesù è un simbolo e sono gli uomini a dare potere ai simboli, ovvero all’energia creante che essi sono. Gesù rappresenta colui che, iniziato, compie il suo ministero a servizio dell’umanità. Ecco un breve riassunto. Ha le stesse caratteristiche di Horus, Dioniso, Mithra, Krishna, Attis. Queste sono le divinità più vicine a noi come cultura, ma ogni popolo della terra e di ogni epoca ne annovera. Nato il 25 dicembre, notte del solstizio d’inverno, in cui il sole dopo tre giorni di “morte” (stasi) riprende il suo movimento cosmico. Durante i tre giorni d'immobilità, il sole è fermo in prospettiva della croce del sud, la costellazione Crux. Il sole (Gesù) muore tre giorni sulla croce e poi risorge a vita nuova (ricomincia il suo moto). La vera resurrezione, però, è a Pasqua, ossia l’equinozio di primavera, perché le ore di luce sono maggiori di quelle di buio. Nasce da una vergine, la costellazione Virgo, detta anche “casa del pane”, significato che spetta anche alla città di Betlemme. Virgo è simboleggiata da una M e tutte le vergini da cui nascono i figli di Dio hanno nomi con la M. In ebraico la lettera M rappresenta tutto ciò che contiene ed è fecondo. La nascita è annunciata da una stella dell’est, presumibilmente Sirio, che nella notte del 24 dicembre si allinea con le tre stelle della cintura di Orione, dette I Tre Re, che sono le più luminose. Ed ecco la stella cometa e i re magi. I tre re seguono Sirio che li porterà verso l’alba di una nuova vita e l’alba è del sole (Gesù). A dodici anni inizia il suo insegnamento, confermando la sua superiorità coscienziale rispetto agli altri fanciulli. A trenta inizia il suo ministero incarnando l’energia del Cristo. Compie una serie di miracoli, principalmente di guarigione, cammina sulle acque, si trasfigura. È tradito, crocifisso e risorge dopo tre giorni. Nel suo ministero è aiutato da dodici apostoli, che rappresentano le costellazioni. Secondo Leonardo Da Vinci, ognuno di loro incarnava caratteristiche specifiche di una costellazione dello zodiaco. Gesù era il sole, Simone (Simeone Zelota) l’ariete, Taddeo (Giuda Taddeo) è il toro, Matteo è i gemelli, Filippo il cancro, Giacomo Maggiore è il leone, Tommaso la vergine, Giovanni rappresenta la bilancia, Giuda (Giuda Iscariota) è lo scorpione, Pietro il sagittario, Andrea è il capricorno, Giacomo Minore è l’acquario e Bartolomeo è i pesci. Simbolo per eccellenza di Gesù Cristo è la croce inscritta nel cerchio. Questa la vediamo raffigurata in tutta l’iconografia sacra con Gesù sulla croce e un cerchio di luce attorno alla testa. Rappresenta il simbolo alchemico della Terra, lo spirito perfettamente incarnato nel corpo, ma anche i 12 segni dello zodiaco nella simbologia delle ere, le quattro stagioni e i quattro elementi, i due solstizi con il braccio orizzontale e i due equinozi con quello verticale. Una rappresentazione simbolica davvero potente quella di Gesù, dalla quale dobbiamo prendere ciò che fa evolvere la nostra anima e che ci permette la pratica del messaggio cristico quotidianamente.
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