Deserto dal latino desertum: luogo abbandonato. Diviene il luogo del confronto.
Il deserto è un passaggio iniziatico basato su tre presupposti: desolazione, solitudine e calma che assumono un valore strettamente personale a seconda del percepito individuale. In questo senso può essere vissuto come sterilità e aridità oppure come forza interiore che spinge a cercare in sé le risorse necessarie confrontandosi col proprio interiore. Il deserto diviene il luogo per abbandonarsi e combattere i propri demoni (come disse Gandalf, anche se lui li combatte in fondo alle miniere di Moria). Abbandono, secondo alcuni studiosi, deriva tra le altre cose, da parole che significano ritornare in possesso. In possesso di cosa? Di sé stessi, inteso come integrità individuale. Quindi, il deserto ci permette di riscoprire chi siamo. Matteo 1,3 3 Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, La “voce di uno che grida nel deserto” è il messaggio di una persona che difficilmente sarà colto dalle folle. Pochi lo comprendono e lo fanno proprio. È quel piccolo numero, quantificato da alcuni come un 1% della popolazione, che può provocare la mutazione di paradigma. Sono sempre stati i pochi a influenzare con il loro esempio i molti, proprio perché i nuovi messaggi, in particolar modo se potenti, hanno una vibrazione elevata, impossibile da mantenere a lungo per le persone comuni. Il grido ha anche significato di esorcismo dalle paure, perché gridando ci si libera da ciò che è represso dentro. Giovanni Battista indica un metodo di liberazione dai condizionamenti per far spazio al nuovo messaggio che a breve arriverà. Il deserto è un luogo fisico frequentato da poche persone, più per necessità che per reale volontà. È anche il luogo dove i Padri del Deserto, gli Esicasti, si ritiravano per entrare in preghiera, per ritrovare Dio in loro, proprio per essere da soli con se stessi, senza essere disturbati da niente e nessuno, e il deserto era un luogo che portava alla pace e alla calma. È tramite la purificazione dai propri condizionamenti, l’uscire dal paradigma imposto dalla società, che possiamo preparare la strada, ovvero la possibilità di accogliere il Cristo in Noi. Raddrizzare il sentiero significa rendere agevole e diretta la comprensione di quel potente messaggio iniziatico che ci trasmuterà in veri esseri umani.
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