Cos’è la respirazione “L’uomo che respira l’aria intessuta di suoni possa più facilmente svolgere le sue funzioni mentali e vitali”. Il mito del Vril.
La maggior parte delle filosofie e civiltà antiche indicano il suono, o la parola, come elemento creante dell’universo, ma è quando il creatore alita sulla creazione che questa prende vita. Dunque, la respirazione è la fonte primaria di vita. Con la prima inspirazione lo spirito entra nell’essere vivente, con l’ultima espirazione lo spirito esce. La respirazione è il processo fisiologico più importante della macchina biologica. Senza cibo è possibile sopravvivere per molti giorni, senz’acqua anche per qualche giorno, senza sole per anni, senza respiro solo per qualche minuto. La respirazione ha una doppia funzione: vegetativa (incosciente) e volontaria (cosciente). È una funzione ritmica che si compone di due fasi: inspirazione ed espirazione. La respirazione è l’esempio di quella che è la “legge della polarità” che governa l’universo: l’alternanza delle due fasi crea un ritmo, dove un polo produce l’altro. Se smette di esistere uno, smette anche l’altro. Il respiro ci rapporta con tutto: l’aria che respiri una qualunque forma vivente è la stessa che respiriamo tutti. La respirazione è simbolo di contatto e relazione. Infatti, il polmone è il nostro maggior organo di contatto avendo una superficie totale di circa 70 metri quadrati; poi viene l’epidermide con una superficie che va da 1 a 2 metri quadrati. Pelle e polmoni sono gli elementi che ci mettono in contatto con il mondo delle relazioni. L’epidermide è il contatto stretto e diretto. È volontario e molto intenso, poiché sono io che decido se vuoi abbracciare una persona oppure no. I polmoni sono il contatto indiretto ma coattivo; è un contatto inevitabile. Eruzioni cutanee ed asma esprimono lo stesso problema di contatto e rapporto. Il respiro è sinonimo di libertà: infatti, col primo respiro ci rendiamo liberi dalla madre e diventiamo autonomi. Il primo respiro è anche il primo contatto con la dualità: il bambino appena venuto alla luce sperimenta il concetto di pieno e vuoto. Non sappiamo respirare. Perché?Quand’è che ci accorgiamo del nostro respiro? • Quando il respiro è corto; • Quando ci manca il respiro; • Quando abbiamo un nodo in gola; • Durante un attacco di panico; • Quando abbiamo le vertigini; • Nella sensazione di claustrofobia; • Quando siamo fortemente arrabbiati. Soltanto in questi, ed in altri casi simili, siamo consapevoli che tra le tante azioni meccaniche respiriamo pure! Circa il 95% del tempo lo trascorriamo inconsapevoli del respiro. Una domanda utile è: stiamo respirando correttamente? O stiamo effettuando un semplice gesto meccanico, come quello di mangiare ciò che troviamo, urinare e defecare? Azioni spesso trascurate nella loro fondamentale utilità. Ma quando abbiamo iniziato a respirare e perché? La risposta è: al momento della nascita! È stato un momento traumatico, abbiamo cominciato una nuova avventura già con un vizio di forma: la respirazione errata. E questo vizio lo portiamo avanti da anni; qualcuno per tutta la vita. comprendiamo meglio queste affermazioni. Nei nove mesi di gestazione, nutrimento, sangue ed energia arrivano tramite la placenta e il cordone ombelicale. Mano a mano che passano i mesi, gli organi si costituiscono; l’ultimo a formarsi è quello polmonare. Al momento della nascita, ecco il primo respiro autonomo, fatto con i propri polmoni. È un momento molto intenso, che spaventa, perché fino a un istante prima l’ossigeno che serviva arrivava dalla placenta, tutto fluiva. Nel taglio del cordone ombelicale, siamo stati messi in pericolo di vita e abbiamo pianto. Inoltre, con questo taglio siamo caduti in un ulteriore pericolo di vita poiché privati del 30% del sangue, rimanente nella placenta e nel cordone. Per rendere naturale e non traumatico il momento della nascita, bisognerebbe aspettare il distacco naturale e graduale della placenta come fanno gli animali. Per tutta la vita, ci ritroviamo a vivere momenti che “tolgono il fiato”. Dal blocco del respiro al rilassamento (cioè quando il respiro è fluido), ci sono tutta una serie di passaggi da compiere. Un respiro rilassato rende consapevoli. Diamo per scontata la respirazione, come d’altronde per altre funzioni fisiologiche e vitali. Ne consegue che manteniamo in vita la macchina biologica: respiriamo, quindi, per sopravvivere, ma la respirazione ha scopi più elevati, relazionati con lo spirito e la spiritualità. Come avviene la respirazione?Sinteticamente, tutto ha inizio nelle cavità nasali dove l’aria penetra ed è filtrata per trattenere batteri e polveri sottili. Inoltre, l’aria viene riscaldata e umidificata. Questi vantaggi li perdiamo respirando con la bocca. Da qui, l’aria passa nella laringe che ha due compiti: proteggere le vie aeree inferiori dalle sostanze estranee e contribuisce alla fonazione. Filtra e umidifica ulteriormente l’aria. È importante che la muscolatura laringea sia decontratta, altrimenti si rivelano problematiche di scambio gassoso. La respirazione si ripercuote anche nella fonazione, nella voce, nella base di tutto lo sviluppo linguistico. In un precedente video sul DNA e i geni modificati ho spiegato la correlazione. Il passaggio successivo prevede l’ingresso nella trachea, che consente un’autopulizia delle vie respiratorie. Da qui, l’aria entra nei polmoni. In media, l’adulto compie circa 16 atti respiratori al minuto, un adolescente 20, un neonato 40. La variazione in numero e profondità degli atti respiratori dipende dal fabbisogno individuale di ossigeno e dalla capacità di respirare in modo adeguato e corretto. Fornisco alcuni dati generici di consumo: • Dormire: 280 l/h; • Star sdraiati: 400 l/h; • In piedi: 450 l/h; • Camminare: 1.000 l/h; • Andare in bicicletta: 1.400 l/h; • Nuotare: 2.600 l/h; • Arrampicare: 3.100 l/h; • Remare: 3.600 l/h. Respiriamo circa 12.000 litri di aria al giorno, di cui 2.550 di Ossigeno. Ogni inspirazione sono circa 0,5 litri di aria. Respirare correttamenteLa respirazione consta di due fasi: • Inspirazione: incameriamo aria. I polmoni sono privi di muscolatura, perciò si avvalgono dell’ausilio di muscoli esterni che aiutano il processo della respirazione; • Espirazione: si eliminano anidride carbonica, scorie e tossine. Respirare consapevolmente migliora la qualità della vita rispondendo efficacemente allo stress, alla malattia, alla tensione. Il respiro è un alleato, rafforza. Nella fase di inspirazione introduciamo energia, nell’espirazione eliminiamo tossine e negatività. Imparare a respirare in maniera consapevole, è il primo passo per rendere efficace questo gesto. Siamo talmente inconsapevoli, che continuiamo a respirare male. Eppure, una respirazione efficace risolve molte patologie. È un atto involontario che può essere gestito volontariamente. L’apparato respiratorio rappresenta gli scambi tra interno ed esterno, la legge di polarità, l’equilibrio tra dare e avere. La comunicazione avviene tramite le vie respiratorie e l’aria che entra è simbolo di vita che viene distribuita tramite il flusso sanguigno alle nostre cellule. rappresenta anche il bisogno di spazio e di autonomia, il bisogno di aria. L’aria è uno dei quattro elementi che costituiscono il tutto insieme con acqua, fuoco e terra. L’aria, infatti, rappresenta lo scibile umano, la comunicazione, l’intelletto, il respiro cosmico, gli spostamenti e anche il volare. Una respirazione corretta indica un equilibrio di questi aspetti dell’esistenza, un disequilibrio, invece, genera problematiche in questo senso. Effetti di una respirazione efficaceRespirare bene e consapevolmente comporta tutta una serie di effetti collaterali positivi: felicità, longevità, maggiore consapevolezza, gestione corretta delle emozioni, salute, migliori relazioni sociali, gioia di vivere, miglioramento delle prestazioni atletiche, maggiore disintossicazione (fino al 70% in più). Ecco alcuni consigli: • Starnutire e tossire è utile a liberare le vie aeree, perciò non trattenerti o smorzare quaets azione; • Ridere aiuta a rilassare il diaframma, quindi a vivere meglio le emozioni; • Quando parli, fai le giuste pause. Il discorso sarà più fluido, emetti suoni migliori, ti stanchi meno e aumenta l’attenzione degli interlocutori che capiscono meglio le parole pronunciate; • Stirati e sbadiglia se necessario: scarichi la tensione accumulata liberando la respirazione da forme di ristagno; • Tieni la finestra aperta quando dormi per il ricambio d’aria (la macchina biologica si rigenera durante il sonno): hai un bisogno individuale di 75 metri cubi orari di aria. Se cala il quantitativo fai soffrire l’organismo portandolo ad auto avvelenamento; • Cambia continuamente l’aria degli ambienti chiusi dove stazioni. Vale la regola precedente. In caso contrario, deperisci senza accorgertene. • Lo sapevi che… ?Le cellule normali e funzionanti richiedono ossigeno per sopravvivere. Se private, hanno due scelte: morire o mutare in cellule cancerogene, le quali sopravvivono in assenza di ossigeno. Le persone sane possiedono nel colon batteri aerobici. I cancerosi hanno batteri anaerobici. Il colon è collegato direttamente alla bile, dove gli acidi reagiscono con i prodotti metabolici dei batteri anaerobici formando acidi tossici e cancerogeni. Questi vengono mandati al fegato per detossificare, ma senza esito. Il fegato allora li manda in circolo nel sangue avvelenando l’organismo. Alcune patologie legate alla respirazione errata e il loro significato nascostoAsma: è tra le patologie più diffuse legate alla respirazione, è definita come un’improvvisa mancanza d’aria che viene vissuta come soffocamento faticando soprattutto nell’espirazione. Andiamo ad analizzarne il significato. Prendere e dare: prende troppo (fisicamente si tratta di aria, ossigeno), si sovraccarica e non riesce più a dare (cioè eliminare CO2), quindi non ce la fa nemmeno a prendere di nuovo (ossigeno) e quindi si autoavvelena. Isolamento: l’asmatico vede come pericolose le sostanze più semplici e si chiude. È legato a fenomeni di paura e rifiuto, come l’allergico, tanto più che le due patologie sono spesso collegate. Pretese di dominio e piccolezza: l’asmatico utilizza i propri sintomi per dominare il mondo circostante: gli animali vengono eliminati, cioè messi fuori casa, i granelli di polvere pure, fumatori non se ne parla. Quando arriva alla massima espressione, ha gli attacchi più pericolosi, quelli che fa fatica a controllare. Anche l’aggressività è collegata, sfocia spesso nell’allergia. Rifiuto dei lati oscuri: ama ciò che è pulito, chiaro, sterile, evita il buio, il profondo, il terreno. Vuole collocarsi in alto. L’asmatico ha paura di ciò che è vivo. Vuole amore ma non ne dà per un senso di autodifesa. Raffreddore e affezioni influenzali: avvengono in momenti di crisi. Crisi in questo caso è inteso come situazioni che si ripetono frequentemente, non gravi, ma per la psiche comunque importanti, per cui cerchiamo un motivo legittimo per sottrarcene. Il raffreddore ci consente di staccarci dalla situazione e di dedicarci un po’ a noi stessi, anche in riferimento a stati confusionali. Collasso polmonare: impressione di essere prigioniero senza via di uscita. Polmonite: mancanza di via di uscita dalle difficoltà della sofferenza. Enfisema polmonare: limitazione prolungata del proprio bisogno di spazio. Cancro al polmone: paura ossessiva di morire o desiderio di morire. Sensazione di soffocamento: autoimposizione della perfezione. Claustrofobia: perdita di capacità di controllo. Affanno: sforzo per mancanza di motivazione. Quali sono invece i significati degli elementi che intervengono nel processo? Il naso rappresenta il proprio fiuto, inteso anche come intuito. La narice destra è collegata alla sfera affettiva, la sinistra a un potenziale pericolo. Si invertono per le persone mancine. La tromba di eustachio rappresenta l’equilibrio nell’utilizzare l’energia personale. La faringe è la comunicazione e il passaggio delle idee dall’intelletto al cuore. La laringe rappresenta il sentirsi amati o rifiutati. La tiroide rappresenta l’equilibrio nell’utilizzo dei mezzi espressivi, ovvero il verbale, il non verbale e il sessuale. I polmoni sono il nostro spazio, la libertà, la vita. I bronchi, invece, rappresentano la capacità di prenderci il nostro spazio e gestirlo. Tecniche di respirazioneVoglio fornirti ora alcuni spunti pratici per migliorare la respirazione e renderla consapevole. Sono tecniche molto semplici, ma se ne conosci altre ti consiglio di praticarle e rendere la respirazione il più possibile consapevole, ovvero praticale in presenza di te. Respirazione clavicolare Molto difficile da eseguire anche se tanti la effettuano meccanicamente. Si sollevano le spalle in fase di inspirazione. I polmoni si dilatano insufficientemente, lo scambio gassoso è insufficiente. Quando meccanica indica un blocco del diaframma. Respirazione nasale Rinforza i muscoli respiratori e migliora la circolazione. È ritmica e aiuta l’attività cerebrale. Aiuta la concentrazione. L’aria, passando attraverso il naso, è riscaldata, filtrata, disinfettata. Respirazione addominale Si attivano le funzioni degli organi toracici e addominali: cuore, polmoni, fegato, pancreas, milza. Vengono automassaggiati: esofago, stomaco, intestino tenue e crasso, cistifellea e vescica. Migliora la circolazione venosa, arteriosa e linfatica. Sviluppa benefici su: colonna vertebrale, pressioni toraco-addominali, psiche. La respirazione addominale naturale è detta “secondo corrente”. L’inspirazione avviene dal naso o bocca-naso con la lingua che massaggia il palato. Inspirando, si dilata l’addome cercando di dirigere respiro ed energia nel punto posto a 2/3 cm sotto l’ombelico (punto di agopuntura CV6), detto “Tan-tien”. Espirando si contrae l’addome. Tra le due fasi è consigliato qualche secondo di apnea. Respirazione diaframmatica Aiuta a rilassare il diaframma. Come eseguirla: • Stendersi a terra su un tappetino • Flettere le gambe e appoggiarle al muro o su una sedia • Mettere un cuscino sull’addome • Mettere le mani sul cuscino • Respirare regolarmente per 3 minuti Dopo i 3 minuti • Concentrati nell’inspirare gonfiando l’addome • Espira svuotando l’addome, portando indietro l’ombelico • Mantenere le spalle rilassate senza espandere il torace • Eseguire per circa 10’ per 2/3 volte al giorno È possibile eseguirla anche in piedi. Respirazione per favorire il risveglio • In piedi, corpo rilassato, piedi paralleli divaricati alla larghezza delle anche, ginocchia morbide • Molleggiare sulle articolazioni dei piedi, staccando i talloni da terra e tornando delicatamente • Ripeti per 1-2 minuti lasciando andare la respirazione come viene Respirazione per rilassarsi • Esecuzione da seduto o in stazione eretta • Inspirando, sollevare lateralmente le braccia all’altezza del petto pensando o pronunciando: “i polmoni si espandono incamerando ossigeno e aria fresca” • Espirando, avvicina le mani in avanti, pensando o pronunciando: “elimino dal corpo tossine e negatività”. Lo spirito di Aloha • Sdraiati in una posizione comoda • Estendendo il capo inspira pensando: “Inspiro tutti i SI che voglio dire” • Flettendo il capo espira pensando: “Espiro tutti i SI che sono stato costretto a dire” • Poi torna al centro e ripeti per 7 volte • Ripeti con il NO: portando la testa verso destra inspira pensando: “Inspiro tutti i NO che voglio dire” • Portando la testa a sinistra espira pensando: “espiro tutti i NO che sono stato costretto a dire” • Ripeti per 7 volte Respiro spazzante (sciamanesimo azteco) • Inspira a sinistra ed espira a destra: raccolgo l’antico, che per noi occidentali sta a sinistra, e lo attualizzo. Ripeti per tre volte. Respirazione HA (ho’oponopono)
Kostantin Pavlovich ButeykoIl dott. Buteyko era un medico russo che studiò i ritmi respiratori nei pazienti. Divenne talmente attento che fu in grado di predire con precisione il momento del trapasso. Si accorse che questo momento è sempre preceduto da un aumento dell’intensità della respirazione. I disturbi respiratori sono causati da un abbassamento dei livelli di anidride carbonica nel corpo. Quando aumenta il valore, le patologie svaniscono. L’iperventilazione esaurisce le riserve di anidride carbonica; questo abbassamento provoca contrazioni dei vasi sanguigni e mancanza di ossigeno nei tessuti. In mancanza di anidride carbonica, l’ossigeno non può passare dal sangue ai tessuti (effetto Verigo-Bohr). Questi meccanismi di autodifesa vengono male interpretati e considerati malattie, mentre è sufficiente imparare a respirare correttamente. Il “Metodo Buteyko” è utile nelle malattie da eccesso di ventilazione. L’iperventilazione sia ha quando si respira più del necessario. È dannosa anche se leggera. In circa 150 patologie avviene un’iperventilazione: asma, epilessia, ipertensione, infarto, eczema, emorroidi. In realtà questi sono sintomi. Spesso l’iperventilazione è causata da un’errata propaganda sulla respirazione profonda. Cause frequenti sono: tecniche yoga mal insegnate, tecniche di rilassamento mal insegnate, eccesso di consumo di alimenti animali o derivati, eccesso di cibi cotti e pochi cibi crudi. Altra causa interessante è la mancanza di sport e attività fisica in generale. L’attività fisica favorisce la formazione e il rilascio di anidride carbonica dalle cellule, rendendola disponibile. L’iperventilazione è data anche da un eccesso di sonno, stress, stati emotivi, fumo, ambienti caldi non aerati. Come anticipato, è necessaria l’anidride carbonica per far avvenire il passaggio di ossigeno dal sangue ai tessuti. L’atmosfera è costituita del 21% di ossigeno e all’organismo ne basta il 13%, mentre di anidride carbonica ne contiene lo 0,03% e a noi ne serve il 6,5%. È necessario, quindi, che l’anidride carbonica sia autoprodotta e che non sia eliminata in quantità eccessiva con l’espirazione forzata. Voglio salutarti con una preghiera dedicata allo spirito.Alita su di me, spirito di Dio Alita su di me, spirito di Dio; riempimi di vita nuova. Affinché io possa amare ciò che Tu ami, e fare ciò che Tu faresti. Alita su di me, Spirito di Dio, fin quando il mio cuore sarà puro. Ed io vorrò seguire e fare la Tua sola volontà. Alita su di me, Spirito di Dio, fin quando sarò completamente Tuo. Fin quando questa mia parte mortale risplenderà nel Tuo fuoco Divino. Alita su di me, Spirito di Dio, affinché io non debba mai morire, ma vivere con Te la vita eterna, nella Tua eternità.
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