Foto di Yung-pin Pao da Pixabay La rinascita rappresenta il momento iniziale di un ciclo esistenziale. Senza esserne consapevoli noi rinasciamo ogni volta che un ciclo, breve o lungo esso sia, finisce e ne comincia un altro. Rinasciamo ogni giorno, ogni settimana, ogni ventotto giorni, ogni mese, ogni anno, dopo un ciclo di sette anni e di dieci anni. Rinasciamo ogni volta che, dopo essere caduti, scegliamo di rialzarci e riprendere da dove siamo rimasti. Rinasciamo ogni volta che inizia un amore, un’amicizia o cambiamo lavoro; rinasciamo quando un oggetto si rompe, una persona ci lascia, l’animale che vive con noi attraversa il “ponte”.
La rinascita è quando risorgiamo, quando torniamo a fiorire, all’equilibrio, siamo noi stessi. È la resurrezione, il passaggio dalla morte alla vita, da ciò che ci distrugge a ciò che ci costruisce. La distruzione è una fase fondamentale della rinascita: è necessario togliere la tossicità, gli inquinanti, l’inutile, il vecchio, per permettere al nuovo e all’utile di farci avanzare. Rimanendo fermi, nessuna evoluzione è possibile. Rinascere è possibile dopo un periodo di rallentamento. Questo permette di riflettere sulla condizione, valutare, scegliere in libertà e finalmente iniziare un nuovo ciclo. La sfinge egizia è posta a guardia dei templi, luoghi sacri il cui accesso è permesso solamente a chi è iniziato. Essendo identificata con il sol levante, ne diviene simbolo di resurrezione, ossia il cancello d’ingresso di una nuova vita che è proprio quella che l’iniziato intraprende essendone degno. La religione e la spiritualità cristiane ci indicano come Gesù Cristo sia rinato a nuova vita. La Religione prevede la morte del corpo e l’anima si dirige verso Dio che decide, a suo insindacabile giudizio, quale sarà la vita eterna. Quando un giorno deciderà, allora potrebbe essere che resusciti le anime in un Paradiso, ma intanto le tiene in stand-by e fino all’ultimo nessuno saprà se otterrà la resurrezione della carne, come quella ricevuta da Gesù dopo tre giorni di morte, grazie alla magnanimità di Dio. Qui esiste un tempo lineare. La Spiritualità conosce la ciclicità della vita, nella quale la morte fisica è solo un passaggio a un livello di coscienza ed energetico superiore. Tutto evolve in senso spiralico e ogni volta che si conclude un ciclo, ne inizia un altro a un livello maggiore, un’ottava superiore di vibrazione. La morte è inesistente: tutto avviene come nel susseguirsi delle stagioni qui sulla Terra; primavera, estate, autunno e inverno definiscono un ciclo, che mai è fine a se stesso, ma subito ricomincia una nuova età che è definita dal succedersi degli attimi presenti, in un infinito eterno di eventi. La spiritualità dell’era dell’acquario è caratterizzata da trascendenza, misticismo, sacralità; si manifesta con il simbolo della croce e la morte con resurrezione. La resurrezione spaventa la maggior parte dell’umanità, poiché sconosciuta. Essa è il potere della fede; è un privilegio che sottostà all’ordine cosmico. È la promessa di ottenerla che spinge l’uomo a purificarsi, a ritrovare se stesso, a elevarsi. Essa pone l’uomo al livello di Dio. Per risorgere bisogna morire; chi evita la morte, rinuncia alla resurrezione. Accade anche nella trasmutazione alchemica: il piombo muore per risorgere come oro. Chi risorge avrà la facoltà di scegliere la propria vita. Ogni simbolismo catastrofico rappresenta la notte oscura dell’anima, i momenti in cui perdiamo la fede, la fiducia, l’amore e la conoscenza e cadiamo nell’oblio delle credenze depotenzianti, inserendo serie di filtri con i quali percepiamo la distorsione della realtà. Seguendo i cicli astrologici, la rinascita avviene con l’equinozio di primavera, quando le ore di luce superano quelle di buio nel ciclo giornaliero. La rinascita, infatti, avviene, quando la luce vince sull’oscurità. È un simbolo fondamentale che la resurrezione di Gesù avvenga di domenica, giorno dedicato al Sole, pura luce ed essenza. In alchimia, la resurrezione è rappresentata dal completamento della Grande Opera, cui il Sole rappresenta. Secondo gli insegnamenti della scuola teosofica, la resurrezione rappresenta il quinto livello di iniziazione su tredici in totale; essa conferisce il grado di Maestro Asceso che si pone al servizio dell’umanità per elevarla. La resurrezione dei morti è uno stato di coscienza che eleva l’individuo al punto che diviene materia rarefatta, una materia che permette di agire su un livello vibrazionale tale da includere una visione globale dell’umanità e operare su questo piano di connessione unitaria planetaria. Nella resurrezione le persone perdono le caratteristiche della materia e ritornano alla loro pura essenza.
0 Comments
Leave a Reply. |
Autore
|