![]() Le pietre sono oggetti che affascinano l’uomo fin dall’antichità, in particolar modo quelle preziose. Questo fascino non è solo dovuto alla rarità di alcune di esse, ma agli effetti che infondono con la loro energia. Ma cos’è una pietra o gemma? Wikipedia la definisce così (leggo testualmente): Con il termine gemme si intende nell’uso abituale del termine e, in certi paesi, anche legale, un insieme di materiali di diversa origine (anche se la grande maggioranza è costituita da minerali), che a causa della loro specifica lucentezza, colore, tra-sparenza e brillanza, oltre che per la loro rarità, assumono un elevato valore economico. È tutto qui? Direi proprio di no. Le gemme sono ricercate e studiate per i loro benefici di riequilibrio, utilizzate in molti rituali iniziatici e sacri, per curare malattie, per infondere benessere su tutti i piani di esistenza; insomma, sono veri e propri strumenti “magici”. È innegabile che una pietra preziosa affascini per la sua luce che si è in essa fissata e che la emette costantemente, è come una luce eterna. L’alchimia parla di pietre, quella dei filosofi e la filosofale, che hanno energie ed effetti diversi: la pietra dei filosofi porta ai segreti del mondo interiore, dove la filosofale opera generando meraviglie. Non solo l’alchimia ha le sue pietre, ma molte dottrine ne fanno un utilizzo; possiamo annoverare la magia, la medicina, il mito, l’astrologia. Ma come si formano le pietre? Tramite le esalazioni della Terra, sia umide, sia secche, che diventano pietre preziose oppure metalli. Queste sostanze, quando irrigate con liquidi, comunicano le loro facoltà intrinseche al liquido che fa da veicolo e da qui a tutto ciò che viene toccato con questa soluzione e lo fanno nel silenzio del loro potere. Le pietre, insieme con gli animali, le piante e le parole, permettono all’uomo di mediare tra cielo e terra, tra tutto ciò che è cosmicizzato. Le pietre agiscono sul pathos dell’uomo in due modi: in sim-patia e in anti-patia, che definiscono la relazione tra azione ed affezione trasmessa. Si dice, infatti, che le pietre siano la trasposizione fisica della legge di analogia. Le pietre si formano dall’incontro degli elementi terra, aria, fuoco e acqua. Ildegarda de Bingen, nel suo lapidario “Il libro delle gemme” scrive proprio: ogni gemma racchiude in sé acqua e fuoco. Le pietre preziose e le gemme si formano nei luoghi più caldi, ovvero nelle regioni della terra in cui il calore del sole è più intenso e si manifesta nelle rocce delle montagne e nell’acqua dei fiumi che attraversano questi luoghi con aria molto calda. Ella racconta come la schiuma di questi fiumi sia riversata in queste montagne roventi come una patina viscida per solidificarsi nel giro di qualche giorno. La schiuma si prosciuga con i raggi del sole torrido e le temperature alte raggiunte dalle rocce durante il giorno. È a questo punto che la solidificazione della schiuma acquisisce il colore tipico e le sue proprietà diventando una pietra preziosa. Si stacca, allora, dalla zona di origine e sprofonda nella sabbia in forma di schegge, mentre i monti risplendono proprio in virtù di queste pietre prodotte. Ecco, dunque, che le pietre nascono dai due elementi acqua e fuoco, elementi fondamentali per estrapolare le virtù curative. Leggendo il lapidario di Ildegarda de Bingen scoprirai che l’incontro della pietra soprattutto con saliva, vino e acqua genera effetti straordinari di guarigione; ma non tratterò il processo per ogni pietra e malattia, perché lascio a te soddisfare la curiosità leggendo il libro. Troverai spunti davvero unici e particolari. Non tutte le pietre diventano preziose o impregnate di qualità curative, la maggior parte ne sono prive. Ildegarda de Bingen ci dice, anche, che Lucifero acquisì la sua conoscenza dalle pietre vedendole brillare, ammirando così le imprese di Dio. Dio volle che le pietre fossero utilizzate a scopi curativi e per questo sono onorate e sacre alla terra. Ma andiamo, ora, a vedere alcune pietre da quali elementi sono formate e i principali rimedi. Prendo spunto da questi due lapidari: quello di Ildegarda de Bingen, già menzionato prima, e quello di Marbodo di Rennes. Se ti interessano le pietre, ti consiglio di averlo tra i tuoi libri. È un libro piccolo, tascabile, ma è una concentrazione incredibile di informazioni pratiche, a volte sfiora proprio la magia. In questo video ti parlo di alcune pietre che trattano entrambi, per le altre, ti invito nuovamente a leggere e interiorizzare il libro. Agata Per Ildegarda l’agata scaturisce dalla sabbia sommersa, è una pietra calda come una fiamma ardente ma attinge le virtù dall’acqua e dall’aria. Si forma quando le acque si ritirano e la sabbia è invasa dal calore del sole e dalla purezza dell’aria che la trasformano in gemma. Utilizzata per guarire dal veleno di parassiti e ragni, dalle convulsioni e per l’epilessia. Per diventare uomini affidabili è bene mettere a contatto la pietra con la pelle; la pietra conferirà lungimiranza alle parole poiché trae origine da acqua, aria e fuoco. L’agata mantiene lontano i ladri, o avranno magro bottino, se la notte prima di coricarsi tenendola in mano si percorre il perimetro esterno della casa disegnando una croce. Per Marbodo fortifica chi la indossa, rende eloquenti ed affidabili, cura dai veleni. Egli racconta come si dicesse in passato che nelle venature si potessero distinguere delle immagini come quelle dei re e degli dei. Giunge dall’isola di Creta fino alle rive della Sicilia. Ametista Ildegarda ci dice che prende forma quando il sole ci mostra la sua corona e la sua natura è principalmente di aria. Si utilizza per le macchie del viso e i tumori appena formatisi. Sfregarla sulla vescica di un morso di ragno per guarirla, mentre serpenti e vipere si allontaneranno dai luoghi in cui vi è questa pietra. Marbodo ci dice che è ottima contro l’ubriachezza e origina in India. Berillo Ildegarda ci dice che è una pietra calda e che ha origine quando il sole irraggia la schiuma dell’acqua e le sue virtù sono principalmente quelle dell’aria e dell’acqua, anche se ha una piccola componente di fuoco. Utile per guarire da avvelenamento da cibo; per non farsi assalire dalla rabbia è buona cosa tenere spesso la pietra in mano e rigirarla. Per Marbodo, indossandolo esalta le virtù umane; suscita l’amore tra uomo e donna, cura le affezioni agli occhi accostandolo ad essi, cura il singhiozzo, il rigurgito, il fegato e attenua il dolore. Ha una forma esagonale e proviene dall’India. Calcedonio Ildegarda ci dice che si forma a tarda sera con l’aria ancora tiepida e ha virtù prevalenti dell’aria con buone capacità terapeutiche. Vivifica il sangue tenendola a contatto con una vena, allontana l’ira e le debolezze, dona facoltà di comunicazione. Per Marbodo conferisce la facoltà di vincere una causa se forgiato come anello. Carbonchio Ildegarda ci dice che si forma durante le eclissi di luna per ravvivarsi poi con i raggi del sole. È una pietra rara poiché rare sono le eclissi di luna e dev’essere utilizzata con accortezza. È una pietra che può debellare qualunque malattia. Utilizzata per le malattie degli umori corporei, mal di testa, tiene lontani gli spiriti maligni e allunga la durata di vita degli indumenti. Marbodo ci dice che nasce in Libia e che il suo splendore lo si vede anche nella notte. Crisolito Per Ildegarda, il crisolito si forma tra mezzogiorno e il pomeriggio traendo le virtù da aria e fuoco. Infonde energia vitale, risolve la febbre, rinsalda la conoscenza se tenuta sempre con sé a livello del cuore, disperde gli spiriti nell’aria. Per i dolori al cuore, intingere il crisolito nell’olio di sandalo e lambire la parte dolente. Per Marbodo, il crisolito montato sull’oro è un potente amuleto contro le angosce notturne; con le setole d’asino allontana gli spiriti maligni e va indossato al braccio sinistro. Ha origine in Etiopia. Cristallo Ildegarda ci dice che il cristallo si forma da acque fredde velate di un’ombra plumbea traendo le virtù dall’acqua. Utile per la vista appannata riscaldando la pietra ai raggi solari e accostandola agli occhi spesso, lo stesso per le ghiandole del collo e l’orticaria; utile per la gola ostruita da un’escrescenza, dolore allo stomaco e all’intestino. Marbodo ci dice che riscaldando il cristallo al sole e accostando uno stoppino, questo si accende. Insieme al miele aiuta le madri che stanno allattando arricchendo il seno di latte. Diamante Per Ildegarda è una gemma calda, utile per alleviare gli influssi nefasti di alcune persone, per chi è iroso, placa la fame durante il digiuno tenendolo in bocca, gotta, apoplessia, itterizia. Il diavolo se ne tiene a debita distanza. Marbodo ci dice che il più prezioso nasce in India, ma arriva anche dall’Arabia e Cipro, e che solo il sangue di caprone possa scalfirlo. Ha un largo impiego nelle arti magiche e rende invincibile chi la indossa, disperde i veleni, seda le liti, guarisce. Come gioiello è da portare alla mano sinistra fuso in oro o argento. Diaspro Per Ildegarda, il diaspro si forma al tramonto sostentandosi con la fiamma solare e prende virtù principalmente dall’aria. Utile per problemi all’orecchio e raffreddore; per infezioni cardiache e polmonari appoggiare la pietra sul focolaio e fare una leggera pressione; per scongiurare gli incubi, tenerlo vicino; protegge le puerpere tenendolo in mano dal parto fino al termine del puerperio; purifica dove un serpente ha messo il suo fiato tenendolo lontano. Per Marbodo estingue febbre e anasarca, giova alle donne incinte con il contatto diretto, protegge chi lo indossa rendendolo amabile e dinamico. Ha maggior efficacia se montato in una struttura d’argento. Magnetite Ildegarda ci dice che è una pietra calda che si forma dalla schiuma di alcuni molluschi velenosi che vivono nell’acqua e nella sabbia e producono ferro. Utile per il delirio e le allucinazioni, dissolve gli umori nocivi. Marbodo ci dice che deriva dall’India e fu utilizzata dalla maga Circe e dai Medi per le arti magiche. Utile per scoprire la fedeltà della moglie, riconcilia i coniugi o fa finire il matrimonio poiché fonte di saggezza, grazia ed eloquenza, guarisce l’anasarca. Perla Ildegarda ci dice che la perla si forma dalle acque salate che a volte scorrono nei fiumi e si formano dal sedimento di salsedine e sporcizia. Aiuta a purificare l’acqua immergendola in essa poiché la sporcizia si attacca alla perla stessa; fa passare la febbre e per il mal di testa è bene scaldare al sole la perla e poi metterla sulle tempie esercitando una leggera pressione. Marbodo, invece, ci dice che nasce dalle conchiglie nell’incontro con la rugiada. Si trovano in India e in Britannia. Smeraldo Ildegarda ci dice che lo smeraldo si forma alla mattina quando sorge il sole, ovvero quando l’aria è fresca, ma il sole già arde. Utile per astenia, debolezza, anche di cuore, stomaco e polmoni semplicemente tenendolo con sé; epilessia, mal di testa, secrezione eccessiva di muco e saliva. Marbodo ci dice che lo smeraldo fu utilizzato da Nerone come specchio durante i combattimenti tra gladiatori. Utile per le profezie; per accrescere le proprie facoltà e l’eloquenza è bene conservare uno smeraldo con devozione; portato al collo guarisce la febbre, la vista stanca, scongiura le malattie e l’insolenza. Topazio Ildegarda ci dice che nasce nel primo pomeriggio quando il sole è al massimo fulgore; ha tanto elemento fuoco e poco di aria e acqua. Utile per guarire da cibi avvelenati. Si scopre il cibo avvelenato accostando il topazio al cibo, magari tenendolo incastonato in un anello, perché trasuda. Utile per oscuramento della vista, febbre, milza, dolori cardiaci. In passato si adoperava per guarire la lebbra. Marbodo ci indica che nasce nell’isola dall’omonimo nome e dall’Arabia. Utile per emorroidi. Zaffiro Per Ildegarda de Bingen, lo zaffiro è una pietra calda che origina dopo mezzogiorno quando il sole divampa e acquisisce virtù dall’elemento fuoco. È lo spirito della conoscenza. Utile per orzaiolo, occhi arrossati, gotta, per chi aspira all’intelligenza e alla cultura, placa l’ira, allontana gli spiriti maligni, rinsavisce l’uomo folle di amore per una donna. Incastonato in un anello di oro purissimo diventa una medicina.
Marbodo indica lo zaffiro come la pietra degna della mano di un re. Nasce in Libia. Conferisce vigore, mantiene sani, allontana la malizia, placa l’ira, è un rimedio contro la sudorazione eccessiva, le infiammazioni, le irritazioni agli occhi, l’emicrania, corregge i vizi di pronuncia. Dischiude le porte delle carceri ai prigionieri. Chi lo indossa deve avere una condotta devota. Chiudo questo articolo con l’aneddoto riportato da Marbodo: sembra che il primo a indossare anelli incastonati di pietre fosse Prometeo, colui che rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini e, guarda caso, come ci disse Ildegarda de Bingen, le pietre nascono dall’intervento del fuoco con gli altri elementi.
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