9/5/2022 1 Comment Memorie transgenerazionali![]() Esistono legami invisibili transgenerazionali, ossia che riguardano i rapporti tra più generazioni. Negli anni ’90 dello scorso secolo, Anne Ancelin Schützenberger dichiara che la scienza non sa ancora spiegare questo fenomeno, ma è evidente che esiste. Oggi sappiamo che la risposta è nel DNA essendo l’elemento biologico, che trasmette i caratteri da una persona alla sua figliolanza, e nel linguaggio articolato, conseguenza del DNA che abbiamo come esseri umani. In questo modo, il passato continua a relazionarsi con il presente finché un puro atto di libero arbitrio scioglie quel legame invisibile. Ci sono individui che si incarnano con questa missione e molte volte sono considerate le pecore nere della famiglia. I legami invisibili si ripetono di generazione in generazione, sono debiti trasmessi che chiamano le persone alla loro cancellazione permettendo di vivere liberamente la propria vita. Potrebbe trattarsi del ripetersi di un evento traumatico, una morte ingiusta o tragica, ma anche della loro eco o di un evento piacevole. Vivere la nostra vita è possibile comprendendo le dinamiche della ripetitività, ascoltando e osservando per svincolarci dal vivere la vita dei nostri genitori, nonni o fratelli, morti o rimpiazzati, che tutto questo sia consapevole oppure no. Possiamo uscire dai tranelli transgenerazionali e smettere di essere ciò che vogliono gli altri. La vita di ognuno è l’espressione di un autentico essere, altrimenti è sopravvivenza. Quando non comprendiamo le dinamiche, quelle memorie depotenzianti avanzano di generazione in generazione che di quell’informazione non hanno nessuna nozione. Si tramandano i conflitti non risolti, come i debiti materiali legati all’ereditarietà. I conflitti riguardano i segreti, i non detti, le scelte professionali, le morti premature e ingiuste sfociando spesso in ripetizioni delle stesse dinamiche ed eventi nelle stesse date o periodi. In una stirpe si manifestano un certo numero di strutture ereditarie con ripetizioni inconsapevoli e mai segnalate, come se ci fosse una regola non scritta che ognuno segue in corpo e spirito. Alcune eredità sono doni, talenti, altre sono qualità. La ripetizione è dovuta anche al cognome poiché è una derivazione da un soprannome, o una località, una professione, una qualità morale o intellettuale, al ricordo di un evento. A volte le ripetizioni si manifestano a seguito di parole o frasi pronunciate da persone considerate autorità come fossero profezie. Il genosociogramma![]() Una prima comprensione può manifestarsi grazie alla compilazione del genosociogramma. La parola deriva da genealogia, albero genealogico, e da sociogramma, rappresentazione dei legami e delle relazioni; è l’albero genealogico con i fatti significativi, gli avvenimenti importanti della vita e i legami affettivi messi in evidenza in modo grafico. Permette, quindi, una rappresentazione sociometrica di tipo affettivo in forma di albero genealogico familiare con tutte le sue caratteristiche riportando ciò che la famiglia custodisce nella memoria: nomi, cognomi, luoghi, date, legami, principali avvenimenti (nascite, matrimoni, decessi, malattie importanti, incidenti, traslochi, occupazioni, pensionamento), momenti chiave, divisioni ereditarie, ingiustizie. Il soggetto è messo in relazione all’ambiente e ai legami tra gli altri individui. L’impostazione è a memoria della persona che lo compila, completo degli avvenimento importanti e del contesto affettivo. La parte importante è il modo in cui chi lo compila percepisce gli altri e i legami che li uniscono e i rapporti con gli ascendenti e i collaterali, oltre ai ruoli svolti. Sono i buchi di compilazione che rappresentano i silenzi, ciò che esiste ma di cui non si ha coscienza. Gli spazi vuoti sono i buchi di memoria, le dimenticanze, ciò che non si sa di alcuni familiari che se ne sono andati o non si vedono più. Non è una ricerca oggettiva, bensì soggettiva. Con il genosociogramma si considerano i legami tra gli avvenimenti, i fatti, le date, le età e le situazioni, l’interazione, le coincidenze e le ripetizioni che portano una riattivazione dei sentimenti o uno stress da anticipazione. Si inseriscono anche il contesto storico, quello politico, economico e sociale, le abitudini e gli spostamenti. Durante la compilazione, torneranno alla mente le informazioni dimenticate, ma anche che non si sapeva di conoscere. Quali sono gli obiettivi del genosociogramma? In parte li abbiamo già detti, ma andiamo ad approfondire:
Come si manifestano le memorie![]() Le manifestazioni delle memorie possono avvenire in molteplici modi. Doppio legame o doppia costrizione (double blind) La comunicazione familiare è gravemente disordinata e sono emessi messaggi contradditori. Si afferma qualcosa ma il linguaggio del corpo ne trasmette un’altra di senso contrario, cosicché le due affermazioni si escludono e si bloccano a vicenda. È un doppio messaggio doppiamente costrittivo e la soluzione diventa disobbedire per obbedirgli. È proibito parlarne e ottenere spiegazioni. Chi è intrappolato in questa situazione percepisce la verità e rischia di essere punito, considerato malato o non normale per quello che sente, perché dovrebbe sentire quello che viene affermato. Crea un disequilibrio delle regole familiari. Quella persona cambia le abitudini stereotipate ridefinendo la realtà in modo funzionale. Lealtà invisibili La famiglia è il primo atomo sociale dove si costruisce l’identità personale. Françoise Dolto disse: «Ciò che viene taciuto alla prima generazione la seconda lo porta nel suo corpo». In questo contesto si crea una lealtà familiare con due livelli di intervento: sistemico, di tipo sociale, e individuale, di tipo psicologico. La lealtà dipende dall’unione sociale, che a sua volta dipende dalle singole lealtà del gruppo, gruppo che dipende dai suoi membri e dal pensiero e dalla motivazione di ognuno. Nasce così il concetto di giustizia o ingiustizia familiare. Si crea ingiustizia quando non viene fatta giustizia e allora emerge la malafede, lo sfruttamento reciproco dei membri del gruppo, la fuga, la vendetta, la malattia, le ripetizioni di incidenti. Di contro, se c’è affetto, si bilanciano i conti familiari. Genitorializzazione Il bambino contrae un debito con i genitori di lealtà per l’amore, le attenzioni, le cure, che riceve dalla nascita all’età adulta. Il modo con cui i debiti sono saldati è trans generazionale: ciò che riceviamo lo doniamo ai nostri figli. La genitorializzazione è quando la situazione si inverte e i figli diventano i genitori dei loro genitori, indipendentemente dall’età. Ogni famiglia interpreta la lealtà familiare e la giustizia a proprio modo e, dunque, non è un concetto obiettivo. Saga familiare Le reazioni di un individuo nei vari contesti in cui è immerso dipendono sia dalla propria psicologia che dalle regole familiari. L’essenza di tali regole viene dato per acquisito e, quindi, non viene spiegato. Si sviluppano modelli di organizzazione che contribuiscono a regolare i conti familiari. All’interno del sistema esiste, dunque, un bilanciamento. Così si sviluppa un’eredità morale che concerne il capitale familiare. Contabilità familiare La contabilità familiare implicita riguarda il denaro ma anche le ingiustizie e la sicurezza di base e sfocia nel computo dei meriti e dei debiti. Tra questi appaiono le ingiustizie subite che fanno male e che solitamente rimangono imperdonate. Una delle conseguenze è la malattia. Succede che alcuni scelgano l’allontanamento geografico, la fuga dalla famiglia, pensando di risolvere i propri debiti familiari, ma ciò non avviene. Non è mai evitando il creditore che il debito si risolve. La consapevolezza avviene osservandosi e imparando a dire a se stessi la verità, aiutandosi a vedersi con gli occhi dell’altro, altrimenti i processi psichici dell’infanzia riemergono impedendo di vivere la propria vita. In questo contesto è compresa la sindrome da anniversario o da doppio anniversario. Quando i conti sono bloccati, si manifesta una ripetizione di episodi in date, o periodi, specifiche; si parla di sindrome da anniversario e, se questi coinvolgono genitori e figli nelle stesse date, o periodi, alla stessa età con un evento simile, si parla di sindrome da doppio anniversario. Ciò si ripeterà finché qualcuno avrà il coraggio di fare un atto di libero arbitrio disobbedendo agli obblighi familiari. Perché accada, si designerà un capro espiatorio che si prenderà carico di risolvere il debito restaurando la giustizia. La comprensione degli eventi può avvenire stilando una mappa sincronica degli eventi. In merito ai debiti familiari, la questione si complica valutando di essere nati da coppie miste; significa che siamo il risultato di due gerarchie familiari: quella del padre e quella della madre. A quale gruppo dobbiamo la nostra lealtà? Una delle due famiglie della coppia diviene predominante e l’altra è l’elemento aggiunto; una cultura è dominante e è esclusa. Inoltre, è da considerare anche la mancata integrazione. Le due famiglie di origine dei genitori si riflettono tra loro. Ritrovare la propria identità, l’eredità, aiuta a scoprire da dove si viene. Si riesce mettendo a nudo i ricordi reali o allucinati, si scopre il proprio posto nella stirpe così da poter allargare gli orizzonti dedicandosi al divenire, progettando obiettivi di vita, realizzando desideri e soddisfacendo i bisogni. Il fantasma e il non detto Accade che si possa agire come se si fosse qualcun altro: è la presenza di un fantasma che agisce e parla per altri. Si manifesta quando qualcosa o qualcuno che ha portato disgrazia in famiglia, o è stato disgraziato, viene taciuto per vergogna. Un membro della famiglia potrebbe aver conservato la memoria in questione, diviene il detentore del segreto e dopo una o due generazioni il fantasma esce e agisce. Il fantasma nasce da un segreto inviolabile che appartiene a un altro e che si trasmette tramite l’inconscio da padre a figlio. Scoprendo a chi appartiene il segreto, il fantasma riceve un nome e il portatore può finalmente disidentificarsi. Un segreto è sempre un problema. Ripulire l’albero genealogico è fondamentale ricordando, perdonando, girando pagina, affinché i morti, le sofferenze e le violenze non sfocino più in vendette senza fine e i discendenti non siano perseguitati dai fantasmi o da danni fisici o psichici. L’identità L’identità è formata dal nome e cognome che rappresentano anche la contestualizzazione nel tempo e nello spazio, quindi, l’ambiente sociale, geografico, culturale, etnico e religioso. L’identità passa dal corpo e definisce un’etichetta sociale. È legata sia al sé per gli altri, cioè l’immagine che presentiamo agli altri, o che loro proiettano su di noi, i ruoli, e le aspettative, sia al sé in sé, cioè il sentimento di se stessi e della propria identità. Il cognome, il patronimico, rappresenta il rapporto con gli antenati, si trasmette e non si sceglie come il nome che rappresenta l’essenza della nostra anima. Il nome è, dunque, la base dell’identità e spesso risponde a una scelta tradizionale familiare. Altro aspetto da considerare è il contesto all’interno del quale prende forma la vita di una persona e, oltre a quello storico-politico e socio-economico, risulta fondamentale quello letterario, musicale, teatrale, lavorativo, culturale. La ricerca dell’identità è un’operazione complicata e complessa. L'impensato genealogicoTra le memorie vi è l’impensato genealogico. Si distinguono conscio e inconscio dal preconscio iniziando a evidenziare da un lato il detto e il pensato e dall’altro il pensato e il saputo; si riconoscono il non detto, il celato, il taciuto e il trasmesso come un segreto, separandoli dall’indicibile, ciò che è difficile esprimere e ammettere, e dall’impensato, cioè il troppo terribile da non osare pensarlo o pensarci. A volte è come se si dovesse farlo sapere senza dirlo esplicitamente. In questi casi si percepisce il peso di dover portare i pesi altrui. Ciò che è proibito sapere è anche proibito non sapere. La trasmissione delle memorieCome avviene la trasmissione delle memorie e dei ricordi? Oggi sappiamo che il DNA è una risposta ma, probabilmente, non l’unica. L’essere umano è dotato di linguaggio articolato ed è un elemento che determina la trasmissione transgenerazionale. La parola, detta o taciuta, il linguaggio verbale e non verbale, sono complici del passaggio di memorie e ricordi da una generazione all’altra anche se non esplicitati, perché un avvenimento della vita non può essere cancellato. Alcuni eventi avvengono ma non possono essere esplicitati, tantomeno dimenticati.
Come uscire dal circolo vizioso transgenerazionale? Decidendo di fare qualcosa di diverso, di decontestualizzare la situazione; estrapolandola da un contesto e inserendola in un altro si modifica l’interpretazione, la percezione e il significato, inquadrando così l’avvenimento in modo diverso. Di conseguenza, una maledizione diventa benedizione e il soggetto in questione inizia a vivere la propria vita. Mettendo in evidenza legami e ripetizioni e decodificandoli gli avvenimenti ricevono finalmente un significato. La comprensione permette l’emersione del senso trasformando l’evento e liberando le catene del passato. Le ripetizioni transgenerazionali possono essere inserite nel contesto della teoria del caos e dei frattali, ossia un ripetersi uguale; ma un butterfly effect può cambiare tutto. Per ripartire col piede giusto e iniziare a vivere la propria vita, la pagina non va solo girata, va evidenziata saldando il debito. Ma perché i processi psichici si trasmettono? Se ciò non avvenisse, ogni generazione dovrebbe acquisire ex novo il proprio atteggiamento verso l’esistenza impedendo progressi ed evoluzione.
1 Comment
10/6/2022 17:02:45
Six let choice offer. Brother former none. Money nature safe some billion raise know song.
Reply
Leave a Reply. |
Autore
|