12/28/2022 0 Comments Pensiero unico - Carpeoro racconta 20![]() Il pensiero unico è una modalità manipolativa per indurre sensi di colpa in ogni essere umano che crede di agire nella libertà di pensiero, nella libertà di parola ed espressione, nella libertà di azione. L’etimologia della parola pensiero ci conduce al concetto di diversità e mai di unicità, ovvero è l’anima che percepisce, riflette, immagina, ricorda, critica, osserva, considera; tutti i verbi citati indicano la facoltà di sviluppare virtù, talenti e azioni individuali come elevazione di sé. Far succedere la parola unico a pensiero è togliere qualsiasi esperienza individuale, è viaggiare su binari lasciandosi trasportare come cadaveri, inerti, è smettere di pensare per farsi pensare, è eliminare l’individualità, elemento creatore del libero arbitrio. Il pensiero unico nasce a seguito di una paura massiva, un terrore spesso infondato, ma che spinge gli esseri umani a rinunciare alla propria identità per timore di morire o di essere espulsi dalla comunità, dal gruppo che ha permesso loro di forgiare un’identificazione valoriale e personale cristallizzata. Il pensiero unico è l’arma potente creata dal sistema che ha scelto di prendersi in carico ogni responsabilità rifiutata dagli individui e, per un’ottimale gestione, è necessario togliere ciò che disturba, ciò che complica il controllo: il libero arbitrio. Minore è il numero di individui responsabili e maggiore è il lavoro direttivo; la conseguenza è un’omologazione degli esseri umani, una standardizzazione dei processi, l’annientamento delle diversità. Uscire dal pensiero unico per tornare a pensare è possibile come effetto di aver raggiunto la consapevolezza della prigionia mentale; negarlo è alimentare il potere del carceriere. Evadere ha la prerogativa di porsi domande costruttive di libertà e distruttive delle catene invisibili e saper rispondere liberamente anziché meccanicamente. La domanda spontanea è: Cosa spaventa il sistema in relazione alla mia libertà? Un uomo libero è incontrollabile, un uomo libero pensa fuori dagli schemi paradigmatici creando il nuovo, qualcosa di sconosciuto che necessita di energie d’attenzione per la gestione, intollerabile nel sistema che dirige dette energie per reprimere. Un uomo libero si dedica alla bellezza, individuale espressione dell’anima; un uomo libero si dedica al servizio umanitario attraverso l’intensa azione dei talenti; un uomo libero si dedica all’accompagnamento degli schiavi verso la libertà. Ogni qualvolta le azioni sono mosse dall’allineamento di pensieri ed emozioni sono giuste, poiché esternazione della volontà propria. Quando il verbo che le attiva è di tipo condizionale, allora la volontà non è propria ma di un’autorità esterna. “Avrei dovuto” e “Non avrei dovuto” sono frasi appartenenti a pensieri pensati da terzi e dai quali si è pensati. Guarda il video qui. Guarda la puntata integrale qui.
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