1 Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. 2 Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3 Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
Il lievito è la sostanza che fa aumentare di volume. L’ipocrisia è la finzione di una virtù allo scopo di ingannare. L’inganno maggiore perpetrato nei millenni è stato l’occultamento della verità indicandola come falsità. Tutto viene alla luce; la verità può essere nascosta, ma esiste in eterno e al mo-mento opportuno è sempre rivelata. Per quanto il lievito possa far aumentare di volume il pane, è solamente nel momento in cui si mangia che se ne comprende la bontà. Si dice che ci sia paura a dichiarare la verità; nulla di più errato: la paura è rifiutare la verità, perché significa dover mettere in discussione e rivalutare le credenze. C’è sempre l’ora per desecretare ogni cosa e avviene nel momento più propizio, quando può essere capito e accettato. 4 A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. 5 Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. 6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri. 8 Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; 9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. 10 Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. 11 Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; 12 perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». Temere chi ha il potere di gettare nella Geenna: possiamo trarre uno spunto interessante e mi torna alla mente una frase di Salvatore Brizzi durante un suo seminario di qualche anno fa. Egli fece riflettere sulla differenza tra le persone illuminate e le fulminate. Le persone illuminate sono quelle che hanno costruito il proprio Io con dedizione alla sapienza e alla verità, passo a passo, comprendendo, uscendo dal giudizio, trasmutando l’ego in sé. Le persone fulminate sono quelle che arrivano all’illuminazione senza consapevolezza, invece di divenire luce si sono fatte consumare dalla luce, annichilendosi, senza costruire un Sé. La mia idea è che queste sono quelle che finiscono nella Geenna, persone che sono inutili all’evoluzione dell’umanità; conoscere per il gusto di introdurre informazioni senza divenire quelle informazioni è un’azione di autodistruzione, perché invece di essere di aiuto si diventa un peso. 13 Uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». 14 Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15 E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». 16 Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? 21 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio». L’accumulo per lo scopo di avere serve all’autosabotaggio. Avere molto richiede la capacità di moltiplicare quei beni, creando utilità e servizio per gli uomini. Un imprenditore di successo è colui che genera posti di lavoro, paga stipendi adeguati, crea prodotti e servizi che soddisfano le esigenze di mercato. È comune l’idea che un imprenditore di successo sia, invece, uno che possiede molto. Quello che ha ottenuto gli serve per creare qualcosa di nuovo ogni giorno, allora anche a lui torna indietro una quantità di beni in proporzione. Chi accumula senza uno scopo superiore si troverà a dover rinunciare a tutto. L’universo si basa su uno scambio dinamico; ciò che rimane fermo torna da dove è venuto, oppure va a chi lo utilizza per generare ulteriore valore. 22 Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. 23 La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. 24 Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! 25 Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 26 Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? 27 Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 28 Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? 29 Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia: 30 di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. 31 Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. Nel libro Il denaro è energia descrivo questa parte così: Il vero spirituale è colui che ha tutto ciò che gli serve nel momento in cui ne necessita: è ricco, anziché povero! Egli ha saputo affidarsi all’abbondanza del Creatore; si affida alla creazione di ciò che gli serve. Perciò, la spiritualità è tutt’altro che povertà. […] Chi sono coloro che si affannano? Chi sono coloro che si preoccupano per il domani? Sono coloro che sopravvivono oggi. Inoltre, tutti sappiamo come la povertà sia fonte di molti crimini. Se oggi ti manca il cibo per i tuoi figli, sei disposto a rubare per sfamarli, ma se ce l’hai allora quel crimine rimane incompiuto. Affidarsi alla bontà della divinità è fondamentale per vivere nella serenità. Quando ognuno di Noi agisce per portare avanti i propri obiettivi, l’aiuto viene sempre dato. Nessuno conosce la modalità con cui arriva, ma Dio ce lo fa ottenere. 32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. L’incarnazione del Cristo è la conferma che la divinità in Noi vuole realizzare il disegno divino. 33 Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. 34 Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 35 Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; 36 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! 39 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». Il tesoro inesauribile nei cieli è la grandezza dell’anima, in altre parole quanto l’anima ha acquisito in consapevolezza. Lì si trova il cuore, l’apertura alle emozioni superiori che sviluppano virtù. Essere pronti significa vivere nella presenza, nella consapevolezza di sé, nell’unione di intenti e accedere costantemente alla coscienza universale. L’accoglienza è un principio necessario nella percezione di quanto accade e nella visione reale degli eventi, togliendo tutti i filtri. 41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. 44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più. Il messaggio cristico è per tutti, nessuno escluso, qualsiasi sia il ruolo che ricopre nella vita. Il concetto espresso qui da Gesù Cristo lo approfondiremo con la parabola dei talenti. Ancora una volta Egli invita a essere pronti e presenti, per scelta e per servizio. 49 Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! 50 C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Il fuoco è quello dello Spirito Santo. Simboleggia l’azione mirata in un nuovo paradigma. Il fuoco è utilizzato dagli alchimisti per trasmutare gli elementi. Dona la vera vita, è l’elemento di cui è formato il sole, la divinità per eccellenza. È un catalizzatore e muove verso l’alto, esattamente come fa la fiamma. Brucia tutte le impurità elevando gli elementi a livelli superiori. Dev’essere gestito, altrimenti distrugge tutto e avviene tramite l’elemento acqua che ne modera l’azione. Infatti, Gesù Cristo in questi versi descrive esattamente questo: la brama di accensione del fuoco mitigata da un battesimo (acqua); insieme rappresentano l’evoluzione animica dell’equilibrio perfetto. L’incrociarsi dei simboli dei due elementi forma il sigillo di Salomone: triangolo equilatero con punta in alto, simbolo del fuoco, e triangolo equilatero con punta in basso, simbolo dell’acqua. Armonia perfetta, equilibrio perfetto, evoluzione sacra. 51 Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. 52 D'ora innanzi in una casa di cinque persone 53 si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Il cambiamento avviene dall’interno. Aspettarsi che siano gli altri a porre le condizioni per vivere bene significa dipendere sempre dall’esterno; quando cambiano le condizioni, allora si rischia di dover subire. Abbiamo due modalità di azione: gestire il cambiamento o sottostare ad esso. Il messaggio cristico invita a gestirlo e crearlo da sé. Per questo il Cristo non è venuto a portare la pace, ma a rendere consapevoli sulla modalità per crearla: siamo Noi a scegliere la divisione o l’unione, nonostante le informazioni che giungono dall’esterno. Quello che ci raccontano di altri possiamo scegliere di accettarlo o andare avanti per la nostra strada. La divisione o l’unione siamo sempre e solo Noi a sceglierla. 54 Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. 55 E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. 56 Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? 57 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? 58 Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. 59 Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo». Siamo tutti perfettamente in grado di decifrare quello che è tramandato da usanze e tradizioni, senza chiederci perché quelle informazioni possano essere vere. Il messaggio e la conoscenza che sta alla base di tutto questo lo ignoriamo e questo ci porta a un’incomprensione degli eventi quando usciamo dagli schemi. Comprendendo il perché riusciremo sempre a risolvere qualsiasi situazione, ma sono informazioni che vengono da dentro Noi, è necessario accoglierle, soddisfare la curiosità e crearla, perché essa muove verso l’evoluzione.
0 Comments
Leave a Reply. |
Autore
|