1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». 6 Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. 8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Le parole del profeta Isaia sono la descrizione delle persone che praticano un culto per imposizione o paura, invece che per libera scelta. Onorare con le labbra è ciò che avviene, per esempio, anche con la preghiera inconsapevole: ripetizione automatica di frasi imparate a memoria, finché i pensieri sono rivolti ad altro ritenuto più importante in quel momento dalla mente. Il cuore è lontano. Manca la comunicazione tra mente e cuore, fondamentale per la centratura dei corpi della macchina biologica e dei corpi sottili. La comunicazione mente-cuore è quando il campo elettrico del cervello e il campo magnetico del cuore si compenetrano divenendo un tutt’uno, un unico campo armonico che permette all’individuo di comprendere la propria identità e di percorrere il viaggio della vita. Quando la mente va in un senso e il cuore in un altro nulla si realizza per libero arbitrio, ma tutto per dipendenza verso altri e altro. La fusione del campo elettrico e del campo magnetico in equilibrio genera l’energia vitale. Le parole espresse senza intenzione rimangono senza risultati tangibili. Ho trattato in precedenza il valore della preghiera recitata. Il culto in Dio, il ritenerlo un essere superiore, è vano, perché nulla è superiore, ma tutto è. Il tempo e le energie per quel culto sono solamente sprecate, perché è una dottrina fatta di idee degli uomini, dall’ego di chi le decide, e sono concetti umani, soggettivi, relativi al paradigma in cui si è immersi. Il vero culto è quello del messaggio cristico, universale, etico, equo, che conduce a scoprire la divinità che si è, quel creatore che permette al tutto di manifestarsi dal nulla, facendo collassare la funzione d’onda nell’unico evento possibile. Le persone che vivono manipolate e nella paura sono convinte che siano gli oggetti o i riti a rendere potente Dio. Sono strumenti e mezzi simbolici che possono elevare le frequenze con l’intenzione, ma Dio è tutto, indipendentemente dai riti, dagli oggetti offerti o dai sacrifici. Quelli sono solo dettati da esigenze umane di sentirsi meno colpevoli per gli errori commessi. 9 E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. La mente umana è molto potente nel creare la realtà che preferisce. Qui Gesù Cristo si riferisce alla capacità degli scribi di manipolare i fedeli nel culto, terrorizzandoli e inducendoli ad aver timore di Dio. Con la paura si gestiscono masse intere, lo viviamo ogni giorno. Il coraggio rende gli uomini liberi, allora si convincono le masse che c’è qualcuno di talmente potente che è impossibile da combattere e l’unica soluzione è la pura sottomissione, conducendo le greggi umane al baratro, con una promessa eterna che, probabilmente, mai verrà mantenuta (almeno nella modalità decisa dagli uomini). Una cosa è la tradizione, un’altra il messaggio cristico. Solo il libero arbitrio può salvare le masse. 10 Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. 11 Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, 12 non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, 13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Gesù Cristo riporta un esempio di interpretazione personale degli insegnamenti, un’interpretazione fatta a vantaggio di chi la decide. Onore verso il padre e la madre sono il ringraziamento alle persone che ci hanno permesso di entrare in questo mondo. Rappresentano l’energia maschile e femminile, il cielo e la grande dea, il nutrimento di corpo e anima. Maledicendoli, si porta se stessi verso l’annientamento, in quanto ogni frequenza emessa nell’universo ritorna indietro alla persona che l’ha emessa, ma si sta anche maledicendo l’informazione loro che dimora in Noi. L’onore verso queste energie significa riconoscere il nostro posto nel mondo, ma anche la loro esistenza perché principi fondamentali di creazione. Onorare ciò che ci ha creato permette di vivere longevi e felici. In qualunque modo i genitori si siano comportati con Noi, dobbiamo onorarli per averci permesso di essere qui a compiere il nostro disegno divino, un ruolo scelto da Noi, pur dimenticandocene, e i genitori sono coloro che ci mettono nelle condizioni di iniziare a colorare questa nostra opera d’arte. Ricordiamoci che siamo Noi a scegliere i genitori, il luogo e il tempo in cui nascere. La storiella de La piccola anima e il sole lo spiega perfettamente. 14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15 non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». 16. Un insegnamento esoterico: il mondo è dentro di Noi e l’esterno è soltanto il riflesso di chi siamo nel profondo. Tutto ciò che è fuori, è come ciò che è dentro e quello che percepiamo fa parte di chi siamo davvero. Il mondo esterno è uno specchio dettagliato e perfetto di quello che siamo divenuti fino al momento presente. Siamo sempre e solo Noi che creiamo la nostra realtà. È un concetto troppo spesso rifiutato, ma comprendiamo quanto sia veritiero semplicemente osservandoci: vivendo la stessa situazione, persone diverse la percepiscono in modalità diversa. Eppure, sono nella stessa condizione. Percepiamo il mondo esteriore con i cinque sensi[2], i quali inviano le informazioni al cervello che le elabora secondo i codici che abbiamo fatto nostri dalla nascita a oggi (spesso anche proveniente da vite precedenti o parallele). Questo straordinario, quanto fondamentale, insegnamento che ci è trasmesso da Gesù Cristo, lo troviamo nei rotoli di Qumran che potrebbero essere stati scritti dagli esseni. Si tratta della legge dello specchio, con i sette specchi esseni, un insegnamento che stravolge radicalmente il paradigma in cui siamo immersi. Li accenno solamente, poiché sono già stati trattati in mie precedenti opere:
È interessante come lo specchio sia anche il giocattolo che i sette titani regalano a Dioniso bambino. Egli vede le parti di sé e crea, di conseguenza, il suo mondo come un gioco, nella gioia e felicità. 17 Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. 18 E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. 20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo». Ho già accennato che siamo formati da un campo elettromagnetico, dove la parte elettrica ha sede nel cervello e quella magnetica nel cuore. Il campo magnetico del cuore sembra abbia un potere 5.000 volte maggiore a quello elettrico. Sappiamo anche che è il magnetismo ad attirare a sé; perciò, di quali informazioni è composto il nostro campo magnetico? Il nostro cuore è aperto all’amore o è indurito dalla malvagità? Per malvagità si intendono tutte le emozioni inferiori, di dualità, di tentativo di considerarsi superiori; per amore intendiamo il senso di unità, integrità, equità, valori e virtù. Il campo magnetico di ogni essere umano è capace di sincronizzarsi per modificare gli eventi nel pianeta. Ha anche la capacità di modificare il campo magnetico terrestre. Lo dimostrano moltissimi studi, i più famosi sono quelli dell’Istituto Heartmath sull’11 settembre e la morte di Lady Diana, affiancati agli studi della FBI sull’Effetto Maharishi. Comprendiamo perché si dice sempre di ragionare col cuore, di pensare con il cuore, ma anche di amare con la testa, perché la connessione dei due centri risulta il connubio della potenza di ogni essere umano. Inoltre, come accennato in precedenza, lo stesso segno della croce ci indica come i due siano al servizio l’uno dell’altro attraverso una comunicazione molto sottile. La contaminazione dell’umanità avviene quando ci si arroga il diritto delle esperienze degli altri come proprie, generando confusione nell’identità e identificandosi, così, con qualcun altro. 24 Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto. 25 Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. 26 Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. 27 Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 28 Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli». 29 Allora le disse: «Per questa tua parola va', il demonio è uscito da tua figlia». 30 Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. Gesù Cristo conferma la compassione nei confronti delle persone. In quel periodo le popolazioni erano suddivise in gerarchie, alcune delle quali possedevano privilegi rispetto ad altri. In questo passo ritroviamo un insegnamento fondamentale della natura: alcuni esseri viventi sono più adatti alla vita in un determinato ambiente rispetto ad altri; è una legge assolutamente ineludibile e naturale. E questo lo dimostra la risposta di Gesù Cristo alla donna, la quale ribatte con estrema sincerità; questa sua umile risposta le fa guadagnare la compassione del Cristo che accoglie la richiesta, perché priva di arroganza, rassegnazione e paura, ma determinata, equilibrata e sincera. Chi si fa carico di allevare i cagnolini, deve anche accudirli con amore. E così si comporta Gesù Cristo. Si rispettano le gerarchie, ma tutti hanno diritto alla vita. In natura tutto è interconnesso e gerarchico: il più adatto e il più influente sul gruppo ha la precedenza alla vita perché utile all’intera comunità. 31 Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32 E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. 33 E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». 35 E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano 37 e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!». In tutta la letteratura antica si trovano eventi di guarigione con l’imposi-zione delle dita e delle mani, ma anche con la saliva. Le dita hanno la capacità creante, riequilibrante, sono le bacchette magiche di cui ognuno dispone naturalmente. Una proprietà della saliva è di certo quella cicatrizzante grazie all’istatina-1, ma possiede anche proprietà antibatteriche. Molti sono i guaritori che utilizzano la saliva come strumento di guarigione. Quella di Gesù Cristo era, inoltre, caricata del suo potente magnetismo, intenzione e amore. Le tradizioni sciamaniche, o di magia verde, rivelano come alcune piante divengono potentissimi farmaci dopo essere state masticate, questo a conferma che la saliva attiva processi di guarigione in maniera importante. Nel sito www.teosofica.org troviamo: In tutte le epoche e presso tutti i popoli, a questo umore delle ghiandole della bocca sono stati attribuiti poteri straordinari. Plinio riportava che, secondo un antico costume, bastava strofinarsi con un dito un po’ di saliva dietro le orecchie per eliminare fastidi ed inquietudini. Era considerata anche un validissimo antidoto contro aspidi, vipere e serpenti velenosi di qualsiasi genere. Ma Alberto il Grande precisava che la saliva, per essere efficace, doveva appartenere ad un uomo digiuno che fosse stato a lungo senza bere. Interessante notare come la natura ci indica ogni soluzione: gli animali am-malati rimangono a digiuno e utilizzano la loro saliva per la guarigione.
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