![]() 1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente. 8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. 13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. 14. Ricercare un titolo per sentirsi qualcuno è tipico dell’essere umano condizionato. L’essere libero trasmette educando, senza ricercare titoli inutili che imprigionano l’anima. Essa è libera. Non è un titolo, o un corpo, che è ricordato, ma l’idea che esso incarna. Appropriarsi di un ruolo senza essere in grado di trasmettere nulla, rende inutili e, pure, dannosi alla società. Gesù in questi passi conferma che Egli è un messaggero: il vero Maestro è il Cristo che Egli incarna, si fa da tramite per raggiungere gli esseri umani con una modalità comprensibile. Ho già scritto chi è il Cristo, Signore Maitreya, colui che regge il secondo raggio, energia di amore e saggezza. 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18 E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. 19 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. Si parla qui di un falso proselitismo, fatto perché dovuto, in cui si diffondono idee false e corrotte, dettate dalla necessità egoica più che dall’anima. Operare in questo modo conduce alla Geenna, come l’idea stessa, che rimane senza fondamento, sradicata e gettata nel fuoco eterno per essere distrutta. Un errore dell’essere umano è di confondere i mezzi con gli obiettivi, passando l’esistenza a rincorrere ciò che è impossibile. Il tempio è la manifestazione divina in terra; l’oro il mezzo che ne permette la costruzione. È attraverso il processo alchemico della trasmutazione del piombo in oro che l’essere umano compie la Grande Opera. L’altare è il luo-go dove avviene il sacrificio, dove l’uomo diviene la divinità, è il luogo della trasmutazione; l’offerta è il mezzo che permette di attivare questo processo di sacralizzazione. Quando offriamo con intenzione riceviamo quell’energia di ritorno. Il cielo rappresenta la massima evoluzione dell’anima, dove dimora e trova il trono del proprio regno, essendo divenuta divinità. Quel trono spetta a chi ha compreso ed è pura essenza. 23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Un essere umano integro compie tutto quanto è in suo potere per evolvere. Svolge ogni azione utile all’ottenimento dell’obiettivo, senza omettere qualcosa per desiderio, svogliatezza, pigrizia, avidità, brama di potere. È necessario svolgere sia le azioni che piacciono sia quelle che non piacciono, ma fondamentali per giungere integri al traguardo. Il punto non è se piacciono o no, ma se sono utili all’obiettivo oppure no. La menta rappresenta la connessione tra mente e spirito che, con il suo aroma, apre i canali permettendo la comunicazione. L’aneto rappresenta la purificazione. Il cumino rappresenta il divenire ciò che abbiamo assimilato. La menta è collegata alla misericordia, l’aneto alla giustizia e il cumino alla fedeltà. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Gesù Cristo qui rammenta agli uomini quanto più facile sia seguire gli impulsi deviati, rappresentati dal moscerino, che comportano il tormento delle vittime scelte, quindi, lo scaricare su di loro le proprie responsabilità e mancanze, piuttosto di dedicarsi al rafforzamento della volontà, al sentire l’istinto e l’intuizione, perseguendo una crescita spirituale. Si tratta di vibrazioni. Tutto nell’universo vibra: dalla parola alla casa, dalla persona al pensiero, dall’emozione all’energia, dall’acqua alla terra, da un concetto alla sua realizzazione. La macchina biologica è progettata per risparmio energetico, come ci indica la Legge di Economia. Le vibrazioni più basse sono più facili da mantenere a lungo senza sforzo, quindi con minor dispendio energetico, e sono le pulsioni primordiali senza controllo e le emozioni inferiori. Le vibrazioni elevate sono la conseguenza di una grande forza di volontà, perseguibile solamente con una costante attenzione all’obiettivo di crescita e corrispondono alle emozioni superiori, mantenute a lungo nel tempo con un quantitativo elevato di energie. 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto! 27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. Gesù Cristo pone l’accento sulle attività e le responsabilità quotidiane. Le apparenze ingannano. Il piatto e il bicchiere puliti esternamente, ma riempiti di ciò che è stato rubato o portato via con l’inganno e mangiato senza moderazione dei sensi, sporca molto di più i contenitori. Il contenitore è l’apparato psicofisico che si costituisce di quel cibo e, soprattutto, dell’energia e dell’informazione di quegli alimenti. È necessario riempire piatti e bicchieri con cibo sano e procurato onestamente e mangiato con moderazione. Lo stesso dicasi per i sepolcri. 29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Gesù Cristo descrive un elemento molto interessante dell’esistenza su questo meraviglioso pianeta: i registri akashici e la reincarnazione. Attraverso questi due fenomeni le informazioni ancestrali si trasmettono alle nostre vite attuali. I registri akashici, come già scritto in precedenza, sono simbolicamente dei libri su un piano vibratorio, ai quali, consciamente o inconsciamente, ognuno di Noi accede per acquisire le informazioni con cui modellare la vita attuale. Questi libri hanno riportato nelle loro pagine ogni elemento caratterizzante le nostre precedenti esistenze su Gaia, ma anche ogni esperienza ed elemento di Gaia stessa. Li abbiamo scritti Noi in ogni istante della nostra esistenza terrena. La reincarnazione è una nuova esperienza animica su questo pianeta, per completare il cammino di comprensione di essere luce e nient’altro. È il percorso praticato dalla “piccola anima” quando chiede a Dio di comprendere. Ognuno di Noi è la “piccola anima” finché sarà su questo piano vibrazionale. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! L’invito è di trascendere il proprio karma e di riconciliare le esistenze animiche. Questo è possibile sviluppando emozioni superiori e virtù, come amore incondizionato, pace, armonia, equilibrio, perdono, gratitudine, comprensione. 33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione. 37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». In questa vita, abbiamo scelto di correggere gli errori del nostro passato, ma ognuno di Noi è anche invitato ad aiutare i propri avi a sistemare gli sbagli effettuati. Ecco, dunque, spiegato il motivo per il quale nasciamo in una famiglia ben precisa e scelta adeguatamente. Espiare i peccati dei propri avi significa semplicemente togliere quelle memorie dal DNA e sostituirle con informazioni potenzianti. Come esseri umani abbiamo la possibilità e la responsabilità di migliorare e aiutare a migliorare ed è necessario farlo. Quando eliminiamo un’informazione che ci appartiene, essa è eliminata anche da tutti coloro che sono collegati a quell’informazione; i legami sono sciolti.
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