10/2/2020 0 Comments Tra Religione e SpiritualitàFoto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay Le vite di miliardi di esseri umani sono condizionate oggi, e lo sono sempre state in passato, dalle religioni, che si alternano nei secoli con messaggi che influenzano o manipolano le masse di individui alla ricerca di dare un senso alla propria vita e del proprio ruolo nella società paradigmatica in cui sono immersi. Conseguentemente al livello di coscienza ottenuto, gli esseri umani si affidano all’esterno per ritrovare se stessi, attraverso una religione, oppure all’interno di se stessi intraprendendo un viaggio spirituale-iniziatico. Perché nascono le religioni in ogni epoca storica umana? Qual è il loro ruolo? Perché cambiano nel tempo? E soprattutto, chi inventa le religioni? Dare una risposta esaustiva a queste domande prevede una conoscenza approfondita dei due termini utilizzati: religione e spiritualità. L’essere umano è una fusione perfetta di corpo e anima. Quest’ultima s'incarna nel corpo, divenendo quel corpo, perché ha necessità di sviluppare alcuni talenti ancora mancanti e trascorre la vita terrestre nelle prove che la porteranno a conoscerli, farli propri e porli, infine, al servizio dell’umanità. In questo straordinario viaggio, nel momento dell’incarnazione, l’essere umano perde se stesso e i punti di riferimento. Per ritrovarsi e completarsi ha necessità di affrontare, capire e risolvere continuamente gli indovinelli che la vita e il piano di esistenza propongono. Siamo posti costantemente dinnanzi ad una sfinge, che ci divora quando gli indovinelli rimangono insoluti. La sfinge greca era una figura mitologica; si presentava con le sembianze di un mostro che bloccava la via per Tebe e divorava coloro che ignoravano la risposta dell’enigma proposto. L’esserne divorati è entrare in uno stato di insoddisfazione e di creazione continua di situazioni che ci portano alla perdita della nostra identità a favore di un’identificazione con le credenze e abitudini altrui, in uno stato di loop, sia in maniera consapevole sia inconsapevole. Solamente quando arriva una nuova conoscenza in materia possiamo risolvere la questione, a patto di volerlo davvero, come Edipo quando giunge di fronte alla sfinge e risolve l’enigma. Tutto questo è spiegato anche dalla Legge del Tre, detta anche Legge di Manifestazione. La sfinge egizia è posta a guardia dei templi, luoghi sacri il cui accesso è permesso solamente a chi è iniziato e questo combacia con il ruolo della sfinge “mostro” greca. Essendo identificata con il sol levante, ne diviene simbolo di resurrezione, ossia il cancello d’ingresso di una nuova vita che è proprio quella che l’iniziato intraprende essendone degno. Egli varca la soglia poiché è in grado di farlo da sé, mai perché spinto a farlo. Un altro meraviglioso significato della sfinge greca è quello che racchiude in sé quattro elementi: uomo, leone, toro e aquila, che rappresentano i quattro evangelisti, coloro che diffondono su larga scala il messaggio iniziatico del Cristo, che dopo essere morto risorge a nuova vita, una vita evolutivamente superiore rappresentata successivamente dalla sua ascensione in cielo. In questa nuova vita Egli è costituito di una diversa sostanza rispetto al corpo fisico che ha vestito prima di morire. Le religioni nascono per un’esigenza molto precisa e particolare dell’essere umano: il bisogno di credere in qualcosa di più elevato, che induce alla speranza della totale realizzazione di sé. L’uomo rifiuta di concludere tutto con la morte fisica; non riconosce un così basso valore di questa vita per certi aspetti anche molto breve. Migliaia di percorsi sono stati indicati nel succedersi delle ere, fino a divenire quello che dovevano evitare di essere: la manipolazione delle masse inconsapevoli e private di responsabilità. Queste masse di persone ricercano un “qualcosa” che permetta loro di soddisfare il bisogno di sicurezza e di appartenenza, in una continua dipendenza dall’esterno nella speranza di una vita migliore. Questo bisogno è bene descritto dalla piramide dei bisogni di Maslow, quei bisogni proprio della macchina biologica ma estranei all’anima. L’origine delle religioni fu dovuta al fatto che le anime incarnate perdevano completamente l’identità e dovevano, per così dire, “ripetere tutti gli studi” fin dall’inizio, poiché incapaci di riportare alla memoria cellulare ciò che già avevano vissuto. Ancora oggi sono poche le persone che riescono ad accedere ai registri akashici, una specie di mastodontica biblioteca i cui libri esistono su piani energetici e nei quali sono scritte tutte le esperienze delle anime sulla Terra e di Gaia stessa dall’inizio dei tempi a oggi. Quando saremo in grado tutti di accedere a queste dimensioni, allora le religioni perderanno il loro ruolo, perché inutili ai bisogni umani. Origene, Padre della Chiesa, definisce il messaggio evangelico in due modi: Cristianesimo somatico, ovvero la storia raccontata nei vangeli, e Cristianesimo spirituale, che infonde un messaggio occulto più profondo ed evolutivo, esoterico e iniziatico. Rimanendo sulla trattazione, possiamo definire il Cristianesimo somatico come la religione e il Cristianesimo spirituale come il percorso iniziatico vero e proprio. Il Cristianesimo somatico nasce per aiutare le masse a capire che esiste qualcosa di più del solo piano materiale, è un messaggio di tipo mentale ed emotivo. Il Cristianesimo spirituale, invece, sorge per accompagnare gli individui nel percorso di vita; è un messaggio di azione mirata e ponderata. La religione cristiana nasce per condurre l’umano alla santificazione, l’agire secondo le leggi di Dio, del creatore, quel creatore che ognuno di Noi diviene quando scopre la divinità che è. La santificazione prevedeva in origine tre livelli di ordine: la purificazione, l’illuminazione e la perfezione:
I due percorsi sono entrambi utili e necessari all’essere umano; con la religione possiamo costruire il nostro ego necessario alla macchina biologica per esistere e, quindi, per accogliere l’anima; con la spiritualità trasmutiamo quell’ego in divino.
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