1/6/2023 0 Comments Verso un mondo etico e liberoEtica e libertà![]() Queste due parole sono spesso fraintese e confuse nella quotidianità e sono ben rappresentate dalla frase: la tua libertà finisce dove inizia la mia, oppure, la mia libertà finisce dove inizia la tua. In entrambi i casi, la libertà non è tale e l’etica è distorta. Ma procediamo un passo alla volta. L’etica si modifica di era in era, di ambiente in ambiente. Il termine etica deriva da abitudine, consuetudine, indole, carattere. È la teoria del vivere. Se ne conviene che l’etica include le competenze e le conoscenze. Ethos, logos e pathos sono le tre componenti del ragionamento. Le basi della speculazione sull’etica rimane la dicotomia bene-male, termini intesi come ciò che favorisce l’evoluzione oppure la ostacola. La natura umana ha la sua oggettività: buono è ciò che aiuta a evolvere, cattivo ciò che distrugge l’evoluzione. Oggi l’etica è spesso ridotta ad accordi stabiliti in base alla cultura di quel momento ed è diventata qualcosa di permesso o vietato. L’etica è strettamente relazionata con la libertà: se una persona non è libera di essere buona, non può essere considerata cattiva. In questo frangente non è di etica che si può parlare ma di diritto, di leggi da rispettare. L’uomo ha la possibilità di essere sempre più libero, ma la libertà deve esercitarla da sé. Non significa fare sempre ciò che si vuole, ma esercitare la facoltà di agire in piena libertà. Parlando di etica, come ho detto prima, il bene è un’azione costruttiva libera, il male è omissione di libertà. La libertà è l’essenza umana, non qualcosa di concesso. Ogni essere umano ha il diritto acquisito per nascita di vivere libero; un uomo libero sviluppa le proprie doti, i talenti individuali che consentono di mettersi al servizio degli altri (al servizio, non in schiavitù). In un ambiente etico il dovere è scelto individualmente, mai imposto dall’esterno. Il primo caso eleva l’uomo, il secondo è solo fine a sé stesso, è sterile. L’uomo etico è creativo e agisce secondo il proprio destino. L’uomo libero, etico, è l’uomo vero, l’uomo che percepisce la verità nell’oggettività ed è individualmente responsabile delle azioni agite o non agite e, quindi, del destino che gli appartiene. È così che si agisce con coraggio e tutto ottiene le basi dai valori. La sfera dell’etica Pietro Archiati: l’uomo diventa buono quando dà fiducia al bene che vive in lui e nel suo prossimo. La sfera dell’etica è di primaria importanza. Spesso il senso dell’etica è ridotto a ciò che si pensa sia giusto per nascondere le proprie paure o debolezze. Qui già comprendiamo che non c’è libertà individuale: la paura imprigiona. Essere etici è essere preparati, non credere di esserlo. Etica significa amore, ma non l’amore condizionato, quello incondizionato che non divide tra simpatia e antipatia, tra bello e brutto, tra mi piace e non mi piace, non è l’amore del “o con noi o contro di noi”. Amore è riconoscere la propria libertà nell’altro e la sua libertà in noi. Etica è saggezza, perché solo l’uomo saggio è libero e la saggezza va conquistata con le conoscenze e le esperienze quotidiane. Non è la teoria o la speculazione che rendono liberi ed etici, ma l’esperienza individualmente vissuta. L’etica, però, è fondamentale nella convivenza sociale sempre, non solo quando saremo saggi. Come fare, dunque? Torniamo allora al concetto iniziale: è buono ciò che facciamo in senso evolutivo e liberamente scelto perché esiste una morale divina in ognuno di noi, istintiva. Etica e morale Schopenhauer disse: predicare la morale è facile, il difficile è fondarla. ![]() La morale non si fonda con la teoria o ripetendo principi che risuonano elevati, la si costruisce con le azioni mirate. Molti ripetono questi meravigliosi principi per declinarli subito dopo a protezione delle proprie paure e fobie, a giustificazione a non prendere in mano la propria vita. Tutto si costruisce con le azioni mirate, anche l’etica. Scuse, giustificazioni e motivazioni non costruiscono l’etica. È con l’esperienza spirituale che giungiamo all’etica, non con le azioni sterili dell’ego che ha continue necessità di conferme: fa qualcosa perché deve sentirsi dire che è buono. Spirituale è ciò che è virtuoso, perciò a base della costruzione dell’etica ci sono le virtù, diversamente concentrate secondo epoca, zone e culture. Ogni era, zona e cultura comprende e sviluppa alcune virtù più di altre. Gli effetti dell’etica sono più poderosi dove le scelte e le azioni sono pure. In ogni morale c’è bene. Gli impulsi di sopravvivenza dell’ego trasmutati in virtù definiscono le azioni etiche, buone, agite ponendosi al servizio. Per giungere a questo è necessario uscire dalle paure e agire col cuore, agire sempre in virtù dell’amore. In questo modo, nell’uomo si sviluppano le forze morali (un guaritore infonde forze di guarigione). Ognuno ha un ruolo, una missione, un obiettivo da compiere; ecco, dunque, che le forze morali sono diverse da individuo a individuo secondo il proprio percorso di vita. L’evoluzione può avvenire solo per differenziazione. Ogni zona del pianeta sviluppa l’etica che risuona con i valori che quella parte dell’umanità necessita di sperimentare e comprendere. E così, Steiner ci dice, ad esempio, che dopo la caduta di Atlantide le sette caste si spostarono: le quattro più elevate in India, le altre tre in Europa. La più elevata, quella dei bramhani interpretava le sacre scritture, erano i saggi che infondevano i principi di vita; i guerrieri erano la seconda casta che attuarono principi di ardimento e prodezza e alcuni si spostarono in Europa per insegnarli alle caste più basse. Nacquero così i guerrieri che oggi conosciamo come i Vichinghi. Attraverso il coraggio, la popolazione europea eleva sé stessa. Le virtù cardinali Per comprendere appieno le azioni evolutive è bene distinguere tra manifestazione del corpo e quella dell’anima. E, quindi, quattro sono le virtù alla base dell’etica (virtù cardinali):
L’uomo ha la libertà di scegliere la direzione, perciò, in ogni momento, si inoltra in una direzione o nell’altra. Torniamo al concetto di amore. L’amore inteso dall’uomo può generare perdita di sé nel mondo o perdita del mondo in sé. In entrambi i casi non è etica. Ma perché l’amore dev’essere etico? Perché senza etica si manifesta distruzione di qualcosa che serve all’uomo. Siamo nel periodo in cui si sviluppa l’anima cosciente, mentre nel periodo precedente, denominato greco-romano, si sviluppò l’anima razionale e nel periodo ancora precedente, il caldeo, fu il momento dell’anima senziente. L’anima senziente, cioè quella che sente, permette all’uomo di partecipare alla vita, agli eventi, di entrare in relazione con essi grazie all’interesse per l’essenza delle cose, degli eventi e delle persone. Quindi, l’interesse è il bene, l’accidia il male. È la saggezza ad accendere l’interesse. Quando siamo ottusi perdiamo il mondo, quando siamo passionali perdiamo noi stessi, con l’interessamento manteniamo l’equilibrio. L’anima razionale o affettiva è il coraggio. Esso fa sorgere l’amore che dev’essere guidato dalla virtù dell’interessamento ottenendo comprensione. L’anima cosciente è la temperanza. È il tramite tra il corpo, la fisicità, che è possibile divenire consapevoli di un mondo esteriore. Il corpo ha il ruolo di permettere il compimento della missione terrena. L’uomo è impulsivo e la temperanza lo aiuta a realizzarsi istintivamente. L’equilibrio di saggezza, coraggio e temperanza è la giustizia. Un mondo migliore Oppressione, umiliazione, povertà, ingiustizia, avidità, tortura, egoismo, morte, dolore, sofferenza: tutto questo è chiaro ai più, ma anche confuso e inafferrabile è spesso il modo di cambiarlo. Ogni secondo trascorso a non far nulla il degrado umano avanza. Dove sta, dunque, l’etica, dov’è la libertà in tutto questo? L’unica persona che possiamo salvare è noi stessi. Questo è l’unico modo per rendere migliore il mondo. Non con le conoscenze rendiamo migliore il mondo, ma con i fatti, l’esempio. In questo senso, c’è molto da fare, ogni istante è buono per renderci migliori, per elevarci. Quand’è il momento di agire? Adesso, qualunque cosa stiamo facendo, facciamola meglio.
L’etica è prendersi la responsabilità della propria vita, perché così ci si apre alla spiritualità. Spirituale è il percorso che ognuno intraprende per realizzare la propria missione. Non c’è bisogno di intermediari, che tolgono responsabilità, non servono tecniche: è solo necessario voler esprimere la propria essenza eticamente. L’essere umano è costituito di corpo, mente e spirito; il corpo è costituito dalla parte fisica, dall’emotiva e dalla mentale; vive in un ambiente e in contesto. L’etica è l’elaborazione personale di tutto questo. Un modo per scoprire sé stessi e la propria etica è quello di porsi domande esistenziali che ci spingono a ricercare e la ricerca è evoluzione che ci consente di abbandonare ciò che pesa alla nostra anima liberandoci e permettendoci di manifestarci eticamente. L’atteggiamento meno etico è non far nulla. L’etica è nel DNA e, una volta decodificato, ci indica che tutti gli uomini hanno uguale valore, che non significa essere uguali. Essendo nel DNA, l’etica ci fornisce la comprensione naturale e universale del comportamento nel mondo. Non si è etici con il buonismo; il buonismo è aspetto esteriore e non coincide con la spiritualità. Si è etici quando la nostra natura è manifestata, quando si è in armonia con la Terra. Etica è quando agiamo e non reagiamo, trasmutiamo i bisogni a un livello superiore. Quando i bisogni sono a un’ottava inferiore, imperversa il mors tua vita mea. Ritornare etici è possibile assumendosi la responsabilità, ognuno la propria, non puntando il dito verso gli altri o convincendoli a tutti i costi che la nostra visione del mondo è la migliore di tutte. È importante leggere e percepire i segni e le sincronicità che l’universo ci mette a disposizione. L’etica è l’essenza della natura che procede per cicli di sviluppo e collasso, nascita e morte, semina e raccolto. Le cose devono morire perché altre possano sbocciare. Etica è consapevolezza e rispetto del tempo, inteso sia come cronos, sia come kairos. Quando tutto è calmo non bisogna abbassare la guardia, è bene essere sempre pronti: aspettati il meglio e sii pronto al peggio. Cosa non è etico? Distruzione ambientale, guerre, scambi commerciali disfunzionali, incapacità di cambiamenti strutturali sociali. O decidiamo noi, o lo faranno le circostanze. L’etica è insita nella natura umana, la morale ci viene insegnata. Consideriamo morale ciò che ci piace e immorale ciò che non ci piace o qualcuno che ci sta antipatico. L’etica è la struttura della nostra vita che spesso è piegata, forzata, danneggiata. Ostacolare l’etica, oltrepassare i confini, ha una conseguenza: patologie psico-emotive e fisiche perché la verità non è più coerente. L’etica non è copiare ciò che fa qualcuno da noi considerato autorevole. L’etica deriva da due condizioni:
L’eternità del corpo genera pigrizia. Etica è modificare sé stessi quando qualcosa non ci piace, non cambiare gli altri; è potenziare sé stessi quando se ne ha l’opportunità, non delegare.
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