Foto di Heidelbergerin da Pixabay Tratto dal libro "Iniziazione al messaggio cristico" - Marco 1,3
3 Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, La “voce di uno che grida nel deserto” è il messaggio di una persona che difficilmente sarà colto dalle folle. Pochi lo comprendono e lo fanno proprio. È quel piccolo numero, quantificato da alcuni come un 1% della popolazione, che può provocare la mutazione di paradigma. Sono sempre stati i pochi a influenzare con il loro esempio i molti, proprio perché i nuovi messaggi, in particolar modo se potenti, hanno una vibrazione elevata, impossibile da mantenere a lungo per le persone comuni. Il grido ha anche significato di esorcismo dalle paure, perché gridando ci si libera da ciò che è represso dentro. Giovanni Battista indica un metodo di liberazione dai condizionamenti per far spazio al nuovo messaggio che a breve arriverà. Il deserto è un luogo fisico frequentato da poche persone, più per necessità che per reale volontà. È anche il luogo dove i Padri del Deserto, gli Esicasti, si ritiravano per entrare in preghiera, per ritrovare Dio in loro, proprio per essere da soli con se stessi, senza essere disturbati da niente e nessuno, e il deserto era un luogo che portava alla pace e alla calma. È tramite la purificazione dai propri condizionamenti, l’uscire dal paradigma imposto dalla società, che possiamo preparare la strada, ovvero la possibilità di accogliere il Cristo in Noi. Raddrizzare il sentiero significa rendere agevole e diretta la comprensione di quel potente messaggio iniziatico che ci trasmuterà in veri esseri umani. Analizziamo dettagliatamente gli argomenti. Perché pochi colgono il messaggio? Perché le folle continuano oggi, come in ogni periodo, a ignorare il vero significato di un messaggio a loro rivolto per evolversi? Evolvere significa volgersi all'esterno, aprirsi, divenire più grandi di ciò che si è, espandersi come ci insegna l'universo. L'evoluzione è l'azione di mutare da esseri inferiori a esseri superiori, non di stampo egoico, ma di matrice spirituale, ovvero aumentare la complessità che permette la totale realizzazione di se stessi. Tutto questo necessita di un enorme quantitativo di energia da produrre per mantenere elevate le vibrazioni, poiché sono molto facili da mantenere quelle basse e dispongono di poca energia. Perciò, quando un messaggio è diretto all'evoluzione, al mutamento di sostanza, pochi sono disposti a dedicarsene, poiché percepito faticoso. Inoltre, evolvere significa mantenere il focus sull'obiettivo, ma la macchina biologica distrae continuamente per soddisfare le pulsioni più rudimentali, che donano una felicità labile e una dipendenza, per questo continuamente ricercati. Evolvere è un processo disciplinato che può essere intrapreso solamente a seguito dello sviluppo di una virtù superiore: la volontà, quella forza che contrasta le suddette pulsioni poiché indirizza l'attenzione sull'obiettivo. Un messaggio potente può essere percepito solamente nel momento in cui i pensieri e le emozioni non sono più rivolte alla sopravvivenza, sia di tipo fisico, sia di credenze e condizionamenti. Solo allora è possibile preparare la strada del Signore, ovvero aprire se stessi ad accogliere e espandere la propria sostanza animica e percepire la divinità che siamo su ogni piano di esistenza. Secondo alcuni studi pubblicati, la sincronizzazione dell'1% della popolazione mondiale su un obiettivo permette a questo di realizzarsi. Quando le persone sincronizzate sono particolarmente evolute, è sufficiente la radice quadrata dell'1%. Sono i pochi che da sempre modificano i molti, sia in una direzione evolutiva, sia in una direzione involutiva. Esistono tre tipi di persone definite Alfa, Beta e Gamma. Gli Alfa sono coloro che desiderano comandare, imporre, dominare; i Beta sono le masse più o meno inconsapevoli ma asservibili con la paura; infine ci sono le persone Gamma, quelle che cambiano il mondo con il loro esempio, nessun dominio o imposizione, sono gli altri che le scelgono poiché dimostrano con l'esempio personale. Questi ultimi sono quell'1%. Gridare nel deserto indica la necessità di farsi ascoltare, ma anche la liberazione da ciò che blocca quanto abbiamo da esprimere. Gridando riusciamo a dire cose che parlando in tono normale non riusciamo. Il grido fa svanire le paure; pensiamo ai guerrieri in battaglia che gridano, trasmutando in quel momento la rabbia in impeto guerriero. Gridare e piangere sono due strumenti messi a disposizione dell'essere umano per liberarsi da catene invisibili. Nel deserto, nella solitudine, l'essere umano è in grado di comprendere se stesso. E' quando si trova solo che esterna tutte le paure e comprende quanto ha rifiutato di vivere la realtà, creandone una artificiale. Gli esicasti pregavano costantemente, liberando la mente e calmando le emozioni, raggiungendo lo stato di risveglio della coscienza. La loro preghiera è: "Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà per me peccatore". Si tratta di una preghiera che ci indica la perfezione risvegliandoci. (Non approfondisco il significato della preghiera che puoi trovare nel libro Comunicazione efficace). Nel deserto ogni bisogno primario è spinto al limite della sopravvivenza, ponendoci nelle condizioni di comprendere quanto siamo potenti. La purificazione è togliere tutti gli inquinanti, le tossine mentali ed emotive che mantengono il velo di maya, continuando a consegnarci informazioni errate sulla realtà. Il deserto ci aiuta in tutto questo. Gridare nel deserto non è mai inutile, ma sempre un punto di partenza per comprendere qualcosa di più elevato. #iniziazionealmessaggiocristico #significatodeivangeli #vangelodimarco
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