![]() L’incomprensione del concetto di spiritualità ha portato a una grandissima confusione, all’interno della quale l’essere umano comune si ritrova, spesso in un loop dal quale difficilmente riesce a uscire per mancanza di mezzi e di conoscenze. Perciò, nel tentativo ostinato di evolvere, si ritrova all’interno di un circolo vizioso. Evoluzione significa diradare fino a togliere i veli che si interpongono tra noi e la verità. Si tratta del famoso velo di maya della cultura induista, ma che ben si addice anche alla nostra società. Oggi siamo immersi in un paradigma in cui i veli vengono solo cambiati di posto invece di venire tolti, creando più disagio che felicità, in quanto si percepisce continuamente una realtà distorta e ogni volta diversa. È fondamentale ricordare, rimembrare e rammentare alcuni aspetti basilari prima di intraprendere un percorso di cosiddetta crescita personale o spirituale:
La maggior parte delle persone vuole laurearsi senza frequentare le scuole elementari, preferisce cambiare di posto ai veli invece di eliminarli e generare chiarezza. A questo punto, sorge spontanea una domanda: Come faccio a sapere se sto eliminando i veli o li sto solo spostando? Semplice, rispondi a questo quesito: quanto è aumentata la tua gioia? Se sei più felice, li stai togliendo, altrimenti li stai solo spostando o, peggio, li stai aumentando. Impara a chiederti “cosa posso fare per stare meglio?” invece di “cosa mi piace?”, che sfocia nella maggior parte delle volte in un “forse, mi sembra che questo mi piaccia”. Le domande sono un ottimo strumento evolutivo. Impariamo a utilizzarle efficacemente. Visto che le domande generano risposte, tradotte in parole, voglio concludere con una frase di Albus Silente dell’ultimo film di Harry Potter, I doni della morte 2: “Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima ed inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo”.
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