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4/8/2020 0 Comments

Conquistarsi la pace con la propria spada

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Foto di Enrique Meseguer da Pixabay 
Passo tratto dal libro "Iniziazione al messaggio cristico"

Matteo 10,34: Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 

In una sola frase Gesù Cristo sintetizza il percorso di esistenza terrena. La pace non è mai data dall’esterno da una persona, ma è sempre conquistata interiormente attraverso le proprie battaglie con se stessi. I demoni sono le nostre convinzioni, abitudini, condizionamenti che si cristallizzano nel nostro essere e dobbiamo Noi, da soli, essere in grado di scegliere da che parte stare. È il guerriero spirituale che, con la sua spada, sconfigge i propri nemici e si pone da sé sul trono del proprio Regno.
La guerra è simbolo dell’eterna lotta del dualismo, del bene e del male. Con la spada il guerriero pone fine a tutto questo, in quanto simbolo di vittoria dell’unità e dell’integrità sulla divisione. Questa vittoria è individuale, è il risultato di una scelta ben precisa e del portare avanti un ideale. Ognuno ha il proprio e ognuno ha la propria battaglia da combattere. La pace si conquista da sé perché parte soltanto da ognuno di Noi.


Nulla può esserci dato dall'esterno. Ciò che abbiamo ce lo siamo conquistato attraverso una consapevolezza e un'evoluzione spirituale. Ciò che abbiamo è la materializzazione del nostro essere, del percorso animico terreno, l'espressione della nostra missione. Questo ci indica Gesù con questa straordinaria frase. Egli ci sta invitando alla libertà, a porre fine ad ogni dipendenza, piccola o grande, materiale o energetica; nessuna importanza ha l'origine, la dipendenza dev'essere trasmutata in libertà e il guerriero spirituale l'ottiene con la propria spada, che rappresenta il prolungamento della propria essenza, del campo magnetico, della fonte che tutto crea, come la bacchetta lo è per il mago (colui che crea dal nulla). Il guerriero ha sempre con sé la spada, poiché essa gli permette la centratura e il ricordo di sé, il ricordo di esserci e di avere una missione da compiere.
La spada ha molti significati simbolici straordinari e potenti; ognuno ne percepisce il proprio, quello che gli è utile all'elevazione spirituale. Essa è la via della conoscenza di sé, dell’Io Sono. La sua lama rappresenta uno specchio in cui il guerriero può vedere la propria immagine, che è capovolta. Ecco come la conoscenza può stravolgere la comprensione di Noi stessi e degli altri. Il riflesso della conoscenza è ciò che davvero siamo, ci pone di fronte a tutti gli aspetti della personalità, dodici secondo la tradizione egizio-ebraica, e noi siamo ognuno di quegli aspetti. Quando rifiutiamo una o più di quelle parti che ci caratterizzano, stiamo rifiutando l’integrità.
La spada è simbolo di trionfo del bene sul male, di chi siamo in realtà su chi siamo in apparenza. La spada è la giustizia e la lotta spirituale, una battaglia con la nostra contraddizione. È il piano mentale, la conoscenza, ciò che eleva l’uomo. La sua energia è definita sacra perché essa nobilita, taglia le catene mentali riportando la luce e induce giustizia. Gli eroi messi alla prova sono sempre dotati di spada, o di un oggetto similare. Essa protegge i luoghi sacri. Interessante come nel Talmud la spada simboleggi il tetragramma sacro: il pomo, ovvero la presa, è (Y), la lama è (W) e le due (H) sono rappresentate dai tagli. 
Quando una spada ferisce, la carne si lacera; segue una putrefazione e successivamente la formazione di nuovo tessuto: il guerriero rinasce con una nuova parte di sé. Dove vi è uno strappo, la luce può entrare e donare conoscenza e saggezza, poiché vi è stata esperienza. Ma quando la spada amputa una parte di noi, significa che abbiamo svalorizzato quella parte, inconsciamente la riteniamo priva di esistenza, compreso il simbolismo che ne deriva. L'amputazione di un piede rappresenta la mancanza di radici e basi solide; una gamba, invece la volontà di procedere; la mano rappresenta la manifestazione dell'immanifesto; un orecchio rappresenta la creazione in quanto collegato al suono che tutto crea. Le dita della mano simboleggiano la protezione (pollice), l'autorità (indice), l'istintualità (medio), l'unione (anulare), la bellezza (mignolo).
La conquista della libertà è la totale realizzazione di noi stessi.
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    Serena Pattaro

     

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