7/5/2022 0 Commenti Cos'è Akasha?Nei sogni realistici troviamo l’espressione di altre vite che dimorano nell’energia di Akasha. Alcuni eventi sembrano scolpiti nelle nostre cellule e influenzano le decisioni e la nostra vita. Nell’energia post 2012 possiamo lavorare in modo profondo con Akasha potendo riscrivere paure e ansie annullando i drammi e ricercando i talenti. Ogni umano ha un proprio Registro Akashico al quale può accedere per migliorare la propria vita e rimuovere le energie e il rapporto con se stesso risvegliando la maestria che gli appartiene. Akasha è un contenitore spirituale nel quale dimora tutto l’apprendimento delle precedenti vite. Non dobbiamo imparare tutto di nuovo, dobbiamo solo tirarlo fuori ricordando la nostra saggezza. In Akasha c’è l’impronta di chi siamo e possiamo accedervi per recuperare talenti, conoscenza e abilità di un tempo molto lontano che ci appartengono ma sono celate. Occupandoci di ciò che c’è in Akasha, modifichiamo la nostra vibrazione e quella del pianeta. Akasha è una dimensione per coloro che sono pronti a sapere, a conoscere e a ricordare ciò che hanno programmato come anime nel proprio Libro della Vita. Akasha è una parola in sanscrito che può essere interpretata in varie maniere. Può intendere cielo, oppure spazio, o infine etere, nel significato del quinto elemento insieme a terra, aria, acqua e fuoco, oppure con significato metafisico (si parla di campo eterico). È la conoscenza mistica codificata in un campo di esistenza non-fisica. Akasha trasmette concetti, non fatti. Noi quotidianamente non riconosciamo Akasha. Nella cultura sanscrita, Akasha è un supporto onnipervadente che soggiace a tutte le cose e diventa tutte le cose. È reale ma non percepibile, a meno che diventi le cose manifeste; all’inizio della creazione c’era solo l’Akasha e alla fine ci sarà solo l’Akasha. In Akasha è scritto il ciclo di incarnazioni e il karma di ogni anima, le vite passate, le presenti e le future. È multidimensionale (5D) ed esiste anche nelle 3 dimensioni. Le anime tornano perché è affidato loro lo scopo di elevare la vibrazione terrestre attraverso varie espressioni di vita nelle quali impariamo qualcosa. Con queste esperienze abbiamo il libero arbitrio di elevare la frequenza oppure no. Akasha è energia di tutto ciò che è ma anche il potenziale che può essere realizzato. Ogni potenziale di ognuno è una predisposizione energetica. Si scelgono delle difficoltà in modo da esprimere il proprio potenziale aiutando il pianeta.
DNA e AkashaIl frammento di Dio che ognuno di noi è si trasferisce in parte nel corpo e in parte rimane dall’altra parte del velo e passiamo la vita a trovare una connessione. Quelle energie, che sono sempre noi, diventano le nostre guide spirituali. Non c’è divisione dalla divinità, quanto una diversa dimensionalità che ritroviamo nella sacralità del DNA negli strati 7 e 8, gli strati dell’Akasha. Quando ci connettiamo con Akasha, intuitivamente ricordiamo ciò che già abbiamo imparato. Tutto questo è possibile grazie a processi che prima del 1987 non esistevano. L’energia di ciò che facciamo sulla Terra, le memorie, rimangono all’interno della Griglia Cristallina; i cristalli conservano energia e memoria. Riprendiamo sinteticamente la funzione degli strati 7 e 8 del DNA. Lo strato Sette è lo strato lemuriano uno, lo strato del Senso Extra-Dimensionale. Il numero Sette è la divinità; rappresenta il Tutto, la perfezione, la vita come apprendimento. Questo strato racconta come l’essenza spirituale derivi dalle stelle. Il seme della conoscenza spirituale è stato introdotto nell’essere umano nel momento in cui ha sviluppato un intelletto che potesse accoglierlo, quindi a seguito di un’evoluzione importante. La Terra è il pianeta del libero arbitrio, perciò solo qui si sviluppa un determinato livello intellettuale. Qui, per libero arbitrio intendiamo la scelta consapevole di accettare il creatore all’interno di sé, ovvero esserlo, oppure subire il creato. L’essere umano può controllare anche la vibrazione di Gaia. Per giungere a comprendere lo strato Sette è importante conoscere che i Pleiadiani si sono uniti ai terrestri, non per conquista, ma per elevare l’umano stesso. Essi sono la forma di vita avanzata di questo universo. È una civiltà molto antica, evolutasi prima della nostra, con il compito di trasmettere la loro vibrazione ad altri umanoidi attraverso l’inseminazione della loro energia nel DNA umano, non tramite un lavoro esterno di laboratorio, ma di fusione attraverso la vibrazione. Loro conoscono leggi fisiche che noi dobbiamo ancora scoprire. La percezione della realtà umana è modellata su ciò che si conosce, mentre il male è modellato sullo sconosciuto. Fu Le-muria la prima civiltà a essere come noi. La sua lingua è perduta, anche se sopravvive nelle radici di quella hawaiana antica. Il nome ebraico è KADUMAH ELOHIM che viene tradotto in Lingua del DNA Originario e Divinità Rivelata. Ciò significa che la lingua di casa è nel DNA, ma per casa si intende la parte oltre il velo. In questo strato dimora la consapevolezza. Questo strato ha anche il nome lemuriano: HOA YAWEE MARU tradotto in Divinità Rivelata. La divinità rivelata è l’insieme delle epifanie umane. Lo Strato Otto è lo strato lemuriano due e rappresenta il registro akashico del Maestro. Il numero Otto è la concretezza, la struttura e la manifestazione. Per Akasha si intende l’energia di Gaia collegata all’umanità. Gaia e l’umanità in questo aspetto non esistono separatamente. L’akasha contiene il registro di tutte le anime che sono state, sono e saranno sulla Terra. Ogni essere umano ha nel suo DNA il registro che gli appartiene, relativo a tutte le vite della sua anima. È l’energia personale che definisce chi si è in vita, non però dal punto di vista chimico, perché questo è definito dal DNA codificante. Questo registro rappresenta le istruzioni per collegarsi all’akasha principale. Il registro personale contiene anche il karma, ovvero il perché abbiamo scelto questa espressione di esistenza. Comprende tutte le sfide e funziona con lo strato Due, quello delle lezioni di vita. Estrarre dall’akasha significa sviluppare le capacità innate riconoscendo la maestria che ci appartiene, non per informazione esterna ma per esperienza. I libri dell’akasha non agiscono da soli, devono essere letti per poter praticare. Perciò, tutto è già in noi, ma senza prendere quel libro e utilizzarlo nessun risultato è possibile. Il nome ebraico di questo strato è ROCHEV BAARAVOT che è tradotto con Cavalieri della Luce, con chiaro riferimento ai Pleiadiani che hanno cavalcato la luce delle stelle per seminare questo nel nostro DNA. Il nome lemuriano è AKEE YAWEE FRACTUS che si traduce in saggezza e responsabilità, un invito a curare le cose pratiche prima di quelle metafisiche. Io aggiungo, le radici prima dei rami. Il Registro Akashico personale![]() Il Registro Akashico personale esiste in tre luoghi:
Nel Registro Akashico troviamo:
I Registri Akashici sono globale e individuale. Il globale è nella Caverna della Creazione e contiene il Registro Akashico di tutte le anime all’interno di un cristallo che è atemporale; è l’energia fondamentale del Sé Superiore che si incide nel cristallo quando giungiamo qui. È dove si crea la memoria e riguarda tutta l’Umanità. Il Registro personale è nel DNA che si forma durante la gravidanza e alla nascita ci viene consegnato. Lo scopo è la scoperta, la consapevolezza, il karma e le lezioni personali. In ogni nostra vita il Sé Superiore è il medesimo. A questo punto potremmo pensare che allora tutto è predestinato; in realtà, si tratta di predisposizione; essendo predisposto, non vuol dire che sia fatto. Possiamo cambiare il karma cambiando ciò che desideriamo fare. Il futuro si crea in base alle azioni di adesso. Modificando l’adesso si modificano i potenziali delle vite future. La Griglia Cristallina è il mezzo con cui l’Umanità e Gaia comunicano. Non è visibile, ma esiste. Conserva memoria e energia. Le sue funzioni sono:
Del DNA ho già parlato in un video specifico, qui lo accenno solamente per non ripetermi. Il DNA divino umano contiene:
Esiste un quarto luogo nel quale Akasha è presente: balene e delfini che sono la parte vivente del sistema della Griglia Cristallina e di Gaia. Sono considerati la biblioteca della storia della Terra. Il DNA dei delfini assomiglia all’umano e riconosce il linguaggio in modo intuitivo quantico. Il DNA umano è un ricevitore del suono e può inviare messaggi sonori ai delfini non udibile dagli umani. L’intelligenza quantica risiede solo negli umani e nei cetacei. I delfini non sono terrestri. I cetacei attendono che gli umani inviino i loro suoni specifici. Etere per la scienzaTutta la creazione dell’universo è possibile grazie alla presenza dell’etere, o matrice, o fonte, o dio, a seconda di come vogliamo chiamarlo, o in base alle conoscenze scientifiche o spirituali che ci contraddistinguono. Mendeleev organizzò la tabella periodica degli elementi che ancora oggi viene studiata e sulla quale si basano gli scienziati; lasciò gli spazi vuoti per gli elementi non ancora scoperti, riempiti successivamente dai colleghi, mano a mano che venivano conosciuti dalla scienza ufficiale. L’aspetto interessante per la nostra trattazione è che, originariamente, la tabella non iniziava con l’Idrogeno di peso atomico 1, ma con l’elemento Etere di peso atomico 0. Mendeleev lo chiamò Newtonium. L’etere è, dunque, privo di peso atomico e per questo non considerato dalla scienza comune, ma esiste. Permette di far viaggiare l’energia. Per Mendeleev, il Newtonium era l’elemento che collegava fisica e chimica ed era l’elemento primevo della costruzione dell’universo, il principio che ne permetteva la comprensione. L’etere consente il fenomeno dell’entanglement; ogni particella è correlata a tutto il mondo, poiché ha costituito insiemi di aggregati e quell’informazione rimane nella particella. Più aggregati sono vissuti dalla particella, maggiori sono gli effetti entangled. L’entanglement è, quindi, un fenomeno al di fuori di tempo e spazio, parametri di cui si avvale, invece, la gravità per esistere. Il vuoto dell’universo, il vuoto quantico, quindi, sono invece pieni di etere, di quella matrix divina di cui ci parla Gregg Braden, di in-formazioni di cui parla Ervin Laszlo. Il vuoto quantico è responsabile del destino dell’Universo e si rivela così un pieno reale e attivo. Questo vuoto quantico viene chiamato campo akashico che produce effetti percepiti dai cinque sensi pur non essendo visto, udito, sentito, gustato, annusato. È un campo non-locale che spiega la coerenza su ogni livello e regno della natura, dal micro regno dei quanti, al regno intermedio della vita, al macroregno del cosmo. I fenomeni di dejà-vu sono letture dell’Akasha. Continua in un successivo articolo...
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