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2/7/2023 0 Comments

I regni e gli elementi del karma

Causa ed effetto nei vari regni

Il karma è l’insieme delle condizioni e delle leggi umane. Può essere compreso solo con l’esplicazione delle leggi dell’universo. Il karma ci riconduce ai concetti di causa ed effetto che nell’uomo si manifestano in modi diversi.
Nel regno di ciò che è inanimato, causa ed effetto si trovano solo in esso, in ciò che non ha vita. Lo stesso accade quando l’uomo muore: il suo cadavere risponde alle leggi del mondo inanimato. Ma non prima della dipartita; prima di quel momento vanno cercate in un altro campo.
Già nel mondo vegetale, che è vivente, è necessario ricercare causa ed effetto nel mondo eterico; anche l’uomo partecipa a queste forze che, nella loro somma, diventano per lui il corpo eterico che, dopo la morte, si dilata dissolvendosi nel cosmo, mantenendo il corpo astrale e l’io.
Col mondo animale, le cause vanno ricercate a qualcosa di anteriore alla contemporaneità, a prima dell’inizio della vita, poiché l’anima è dotata di movimento e sensazioni e su di lui ha influenza la costellazione precedente la sua nascita, non quella contemporanea. Per rintracciare le facoltà di moto e sensazione dobbiamo percorrere a ritroso il tempo, uscire dallo spazio e procedere nel tempo.
L’uomo è costituito da un corpo fisico, un corpo eterico, un corpo astrale e dall’organizzazione dell’io, che gli permette la posizione eretta. Per comprendere questo, è necessario percorrere a ritroso il tempo e ridiscendere sulla Terra dove troviamo una precedente vita. Sintetizzo quanto finora affermato:
  • il regno minerale trova la contemporaneità di causa ed effetto nel mondo fisico;
  • il regno vegetale trova la contemporaneità delle cause e degli effetti nel mondo fisico ed eterico;
  • il regno animale trova le cause soprafisiche nel passato che determinano gli effetti attuali;
  • il regno umano trova le cause nel mondo fisico passato che determinano effetti attuali nel campo fisico.
Una volta morto, l’umano restituisce il corpo eterico all’universo e dall’etere trae vita il mondo vegetale; il principio della pianta è la fine del corpo eterico umano.

I tre elementi del karma

​L’uomo appartiene alla totalità del mondo, staccandolo da esso, l’uomo non è più tale. L’uomo può comprendere l’universo quando acquisisce in sé l’idea che è parte di esso e non un pezzo distinto.
L’uomo è costituito di più piani di esistenza. È simile al regno minerale inanimato solamente con la forma corporea quando cadavere. Simile, non uguale, poiché appena il corpo è abbandonato al mondo minerale si disgrega; se ne conviene che ciò che lo tiene insieme in vita non appartiene al mondo minerale. Le azioni del regno minerale nei confronti dell’uomo sono quelle accolte dai cinque sensi. Quindi, l’uomo si aggira libero e indipendente in questo regno. Noi comprendiamo la libertà grazie alla presenza del mondo minerale.
Entrando in contatto col mondo vegetale quell’indipendenza non esiste più. Sia l’uomo, sia il vegetale, sono sottoposti alle forze dell’etere e sono connessi con un ricambio di sostanze tramite la respirazione generando una stretta dipendenza con l’ambiente. Le forze eteriche determinano la nostra crescita generando condizioni che hanno una profonda relazione col nostro destino: il modo in cui ci formiamo determina la predisposizione originaria del nostro essere che è connesso al karma. Di tutto questo noi vediamo solo la manifestazione esterna.
Ciò che tiene in vita il mondo vegetale si sottrae alla coscienza ordinaria che, invece, comprende perfettamente il mondo minerale.
Il periodo tra la morte e una nuova nascita è dedicato allo sviluppo delle relazioni con gli esseri della cosiddetta terza gerarchia, ovvero Angeli, Arcangeli e Archai; queste relazioni determinano la natura del karma che dipende da come il corpo eterico costituisce i succhi del corpo. Il corpo eterico definisce gli stati di benessere e malessere, la felicità o l’infelicità da noi stessi causate.
Un secondo elemento del nostro karma è in relazione al mondo animale. L’uomo vive immerso nell’atmosfera dove vivono anche gli animali e le loro qualità dimorano nelle anime degli uomini che vivono in quell’atmosfera. Le qualità agiscono nell’uomo diversamente rispetto agli animali e lo fanno attraverso il corpo astrale che è connesso all’ambiente. Dal mondo animale acquisiamo le simpatie e le antipatie che ci portiamo dall’esistenza pre-terrena e che sviluppiamo durante la vita terrena. Le forze di simpatie e antipatie ci guidano nella nostra vita, le quali rimangono pressoché inconsce. Simpatie e antipatie determinano il destino. Appartengono al mondo della seconda gerarchia: Potestà, Virtù e Dominazioni. Simpatie e antipatie sono riferite a ciò che ci piace oppure no, ciò che amiamo fare, dire, ascoltare, oppure no; non è in riferimento a persone, o meglio, anche ad esse, ma solo in una parte.
Apro una parentesi sull’ereditarietà di simpatie e antipatie. Ereditiamo caratteristiche dai nostri genitori solo se le abbiamo sviluppate come simpatie nel periodo tra la morte e la nuova vita e in quel periodo iniziamo a forgiare il destino. Le caratteristiche animico-spirituali non sono ereditate, sono proprie dell’anima.
Grazie all’influsso delle gerarchie superiori nei pensieri viventi, formiamo ciò che dalle vite precedenti deve passare nelle esistenze successive per continuare a vivere. Simpatie e antipatie fanno sì che incontriamo coloro con i quali vivremo secondo le premesse delle vite precedenti. È importante specificare che in tutto questo si verificano errori in modo naturale che sono pareggiati dal destino.
Noi viviamo anche nel mondo umano, il quale è molto importante per il nostro destino insieme con gli altri uomini, poiché è la convivenza a forgiare gli elementi essenziali del nostro destino. Questi impulsi agiscono solo sull’umanità. L’aldilà guida saggiamente l’aldiqua. Incontrando una persona, da quel momento, lavoriamo, sperimentiamo e agiamo con lei e ciò si verifica con ogni persona. È la complessa interazione con le persone che ci porta a conoscere chi ci accompagnerà nel nostro destino. Questa rete complessa di concatenazioni ci indica l’infinita saggezza del e nel mondo. Ci indica anche quanto complesso e significativo è il karma. Fino al momento prima di incontrare una determinata persona, tutto accade in modo inconscio seguendo le leggi di natura. In questo piano intervengono gli esseri della prima gerarchia, ovvero Serafini, Cherubini e Troni e siamo nel regno degli eventi e delle esperienze di vita. Qui occorre la forza delle più alte entità poiché ciò che accade vive nel nostro io, nell’organizzazione dell’io, e passa nella vita terrena da quella precedente.
In definitiva:
  • nel mondo minerale siamo liberi;
  • nel mondo vegetale c’è il primo elemento del karma, benessere e malessere, retto dalla terza gerarchia, ovvero Archai, Arcangeli e Angeli; è la conformazione interiore;
  • nel mondo animale c’è il secondo elemento del karma, simpatie e antipatie, retto dalla seconda gerarchia, ovvero Dominazioni, Virtù e Potestà; è la conformazione ambientale;
  • nel mondo umano c’è il terzo elemento del karma, eventi ed esperienze, retto dalla prima gerarchia, ovvero Serafini, Cherubini e Troni; è la vita esterna.
Ogni azione di vita, spinti dalle nostre inclinazioni genera bene o male agli altri. Quando siamo tra la morte e la nuova vita, diveniamo consapevoli che il male causato agli altri ci ha reso più imperfetti, perciò sentiamo il dovere di pareggiare agendo a beneficio di tutti. Reincontreremo la persona cui abbiamo causato malessere per pareggiare, trasformando un aspetto morale in un fatto.
Riflettendo sui tre elementi del karma, ogni problema trova soluzione, ogni domanda una risposta. Comprendiamo anche perché l’unico regno in cui l’uomo è libero è quello minerale: questo regno può solo distruggere l’uomo, mentre gli altri sono di natura costruttiva. Si dice che il regno minerale sia stato scartato dagli dèi, per questo lì l’uomo è libero.
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    Autore
    Serena Pattaro

     

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