Image by Sarah Richter from Pixabay Cos’è la respirazione “L’uomo che respira l’aria intessuta di suoni possa più facilmente svolgere le sue funzioni mentali e vitali”, Il mito del Vril. La respirazione è il processo fisiologico più importante della macchina biologica. Senza cibo è possibile sopravvivere per molti giorni, senz’acqua anche per qualche giorno, senza sole per anni, senza respiro solo per qualche minuto. La respirazione ha una doppia funzione: vegetativa (incosciente) e volontaria (cosciente). È una funzione ritmica che si compone di due fasi: inspirazione ed espirazione. La respirazione è l’esempio di quella che è la “legge della polarità” che governa l’universo: l’alternanza delle due fasi crea un ritmo, dove un polo produce l’altro. Se smette di esistere uno, smette anche l’altro. Il respiro ci rapporta con tutto: l’aria che respiri tu è la stessa che respiriamo tutti. La respirazione è simbolo di contatto e relazione. Infatti, il polmone è il nostro maggior organo di contatto avendo una superficie totale di circa 70 metri quadrati; poi viene l’epidermide con una superficie che va da 1 a 2 metri quadrati. Pelle e polmoni sono gli elementi che ci mettono in contatto con il mondo delle relazioni. L’epidermide è il contatto stretto e diretto. È volontario e molto intenso (sei tu che decidi se vuoi abbracciare una persona oppure no). I polmoni sono il contatto indiretto, ma coattivo. È un contatto inevitabile. Eruzioni cutanee ed asma esprimono lo stesso problema di contatto e rapporto. Il respiro è sinonimo di libertà: infatti, col primo respiro ti liberi dalla madre e diventi autonomo. Il primo respiro è il primo contatto con la dualità: il bambino sperimenta il concetto di pieno e vuoto. Non sappiamo respirare. Perché? Quand’è che ti accorgi del respiro? • Quando hai il respiro corto • Quando ti manca il respiro • Quando hai un nodo in gola • Negli attacchi di panico • Con le vertigini • Nella sensazione di claustrofobia • Quando sei fortemente arrabbiato Soltanto in questi, ed in altri casi simili, sei consapevole che respiri! Circa il 95% del tempo sei inconsapevole del respiro. Una domanda che devi porti è: stai respirando correttamente? O stai effettuando un semplice gesto meccanico, come quello di mangiare ciò che trovo, urinare e defecare? Quando hai iniziato a respirare e perché? Al momento della nascita! È stato un momento traumatico, hai cominciato una nuova avventura già con un vizio: la respirazione errata. E questo vizio lo porti avanti da anni; qualcuno per tutta la vita. Ti spiego perché. Nei nove mesi di gestazione, nutrimento, sangue ed energia arrivano tramite la placenta e il cordone ombelicale. Mano a mano che passano i mesi, gli organi si costituiscono; l’ultimo a formarsi è quello polmonare. Al momento della nascita, ecco il tuo primo respiro autonomo, fatto con i tuoi polmoni. È un momento molto intenso, che spaventa, in quanto fino ad un istante prima l’ossigeno che ti serviva arrivava dalla placenta, tutto fluiva. Nel taglio del cordone ombelicale, sei stato messo in pericolo di vita e hai pianto. Inoltre, con questo taglio sei caduto in un ulteriore pericolo di vita in quanto sei stato privato del 30% del sangue, che rimane nella placenta e nel cordone. Per rendere naturale e non traumatico il momento della nascita, bisognerebbe aspettare il distacco naturale della placenta come fanno gli animali. Per tutta la vita, ti ritrovi a vivere momenti che ti tolgono il fiato. Dal blocco del respiro al rilassamento (cioè quando il respiro è fluido), ci sono tutta una serie di passaggi da compiere. Un respiro rilassato ti rende consapevole. Dai per scontata la respirazione. Quello che ti succede è che mantieni in vita la macchina biologica, respiri, quindi, per sopravvivere. Come avviene la respirazione Tutto ha inizio nelle cavità nasali dove l’aria penetra ed è filtrata per trattenere batteri e polveri sottili. Inoltre, l’aria viene riscaldata ed umidificata. Questi vantaggi li perdi respirando con la bocca. Da qui, l’aria passa nella laringe che ha due compiti: proteggere le vie aeree inferiori dalle sostanze estranee e contribuisce alla fonazione. Filtra e umidifica ulteriormente l’aria. È importante che la muscolatura laringea sia decontratta, altrimenti si rivelano problematiche di scambio gassoso. La respirazione si ripercuote anche nella fonazione, nella voce, nella base di tutto lo sviluppo linguistico. Il passaggio successivo prevede l’ingresso nella trachea, che consente un’autopulizia delle vie respiratorie. Da qui, l’aria entra nei polmoni. In media, l’adulto compie circa 16 atti respiratori al minuto, un adolescente 20, un neonato 40. La variazione in numero e profondità dipende dal fabbisogno individuale. Nel corso della tua vita, respiri circa 350 milioni di litri d’aria, 12.000 al giorno, di cui 2.550 di Ossigeno. Ogni inspirazione sono circa 0,5 litri di aria. La respirazione consta di due fasi:
Respirare correttamente Respirare consapevolmente migliora la qualità della vita. Riesci a rispondere efficacemente allo stress, alla malattia, alla tensione. Il respiro è tuo alleato, ti rafforza. Nella fase di inspirazione introduci energia, nell’espirazione elimini tossine e negatività. Imparare a respirare in maniera consapevole, è il primo passo per rendere efficace questo gesto. Sei talmente inconsapevole, che continui a respirare male. Eppure, una respirazione efficace risolve molte patologie. È un atto involontario che può essere gestito volontariamente. Effetti di una respirazione efficace Respirare bene e consapevolmente comporta tutta una serie di effetti collaterali positivi. Alcuni consigli:
Lo sapevi che… ? Le cellule normali e funzionanti richiedono ossigeno per sopravvivere. Se private, hanno due scelte: morire o mutare in cellule cancerogene, le quali sopravvivono in assenza di ossigeno. La gente sana possiede nel colon batteri aerobici. I cancerosi hanno batteri anaerobici. Il colon è collegato direttamente alla bile, dove gli acidi reagiscono con i prodotti metabolici dei batteri anaerobici formando acidi tossici e cancerogeni. Questi vengono mandati al fegato per detossificare, ma senza esito. Il fegato allora li manda in circolo nel sangue avvelenando l’organismo. Alcune patologie legate alla respirazione errata Asma: tra le patologie più diffuse legate alla respirazione, è definita come un’improvvisa mancanza d’aria che viene vissuta come soffocamento faticando soprattutto nell’espirazione. Andiamo ad analizzarne il significato. 1. Prendere e dare: prende troppo (fisicamente si tratta di aria, ossigeno), si sovraccarica e non riesce più a dare (cioè eliminare CO2), quindi non ce la fa nemmeno a prendere di nuovo (ossigeno) e quindi si autoavvelena. 2. Isolamento: l’asmatico vede come pericolose le sostanze più semplici e si chiude. È legato a fenomeni di paura e rifiuto, come l’allergico, tanto più che le due patologie sono spesso collegate 3. Pretese di dominio e piccolezza: l’asmatico utilizza i propri sintomi per dominare il mondo circostante: gli animali vengono eliminati, cioè messi fuori casa, i granelli di polvere pure, fumatori non se ne parla. Quando arriva alla massima espressione, ha gli attacchi più pericolosi, quelli che fa fatica a controllare. Anche l’aggressività è collegata, sfocia spesso nell’allergia. 4. Rifiuto dei lati oscuri: ama ciò che è pulito, chiaro, sterile, evita il buio, il profondo, il terreno. Vuole collocarsi in alto. L’asmatico ha paura di ciò che è vivo. Vuole amore ma non ne dà. Raffreddore e affezioni influenzali: avvengono in momenti di crisi. Crisi in questo caso è inteso come situazioni che si ripetono frequentemente, non gravi, ma per la psiche comunque importanti, per cui cerchiamo un motivo legittimo per sottrarcene. Il raffreddore ci consente di staccarci dalla situazione e di dedicarci un po’ a noi stessi. Collasso polmonare: impressione di essere prigioniero senza via di uscita. Polmonite: mancanza di via di uscita dalle difficoltà della sofferenza. Enfisema polmonare: limitazione prolungata del proprio bisogno di spazio. Cancro al polmone: paura ossessiva di morire o desiderio di morire. Sensazione di soffocamento: autoimposizione della perfezione. Claustrofobia: mantenere il controllo. Affanno: sforzo per mancanza di motivazione. Tipi di respirazione La respirazione ideale è quella addominale, anche se spesso, soprattutto le donne, respirano con il torace o addirittura a livello clavicolare. Fisiologicamente, con l’età, la respirazione tende ad alzarsi, cioè a passare da addominale a toracica. Per capire il tipo di respirazione che normalmente esegui, posizionati nel gesto del cosacco e respira normalmente. È un semplice esercizio che ti aiuta a capire la tua respirazione prevalente. Respirazione della consapevolezza Questo tipo di respirazione serve a rendere consapevoli di se stessi, rende centrati e presenti. Attiva il sistema nervoso parasimpatico che è deputato agli stati di quiete. Aiuta ad eliminare gli stati d’ansia. Seduto in posizione comoda, la schiena ben appoggiata e i piedi a contatto col suolo. Porta le mani sulle orecchie e respira normalmente. Respirazione clavicolare Molto difficile da eseguire anche se tanti la effettuano meccanicamente. Si sollevano le spalle in fase di inspirazione. I polmoni si dilatano insufficientemente, lo scambio gassoso è insufficiente. Respirazione nasale Rinforza i muscoli respiratori e migliora la circolazione. È ritmica e aiuta l’attività cerebrale. Aiuta la concentrazione. L’aria, passando attraverso il naso, è riscaldata, filtrata, disinfettata. Respirazione addominale Si attivano le funzioni degli organi toracici e addominali: cuore, polmoni, fegato, pancreas, milza. Vengono automassaggiati: esofago, stomaco, intestino tenue e crasso, cistifellea e vescica. Migliora la circolazione venosa, arteriosa e linfatica. Sviluppa benefici su: colonna vertebrale, pressioni toraco-addominali, psiche. La respirazione addominale naturale è detta “secondo corrente” (paradossa: “contro corrente”). L’inspirazione avviene dal naso o bocca-naso con la lingua che massaggia il palato. Inspirando, si dilata l’addome cercando di dirigere respiro ed energia nel punto posto a 2/3 cm sotto l’ombelico (punto di agopuntura CV6), detto “Tan-tien”. Espirando si contrae l’addome. Tra le due fasi è consigliato qualche secondo di apnea. Respirazione diaframmatica Aiuta a rilassare il diaframma. Come eseguirla: - Stendersi a terra su un tappetino - Flettere le gambe e appoggiarle al muro o su una sedia - Mettere un cuscino sull’addome - Mettere le mani sul cuscino - Respirare regolarmente per 3 minuti Dopo i 3 minuti - Concentrati nell’inspirare gonfiando l’addome - Espira svuotando l’addome, portando indietro l’ombelico - Mantenere le spalle rilassate senza espandere il torace - Eseguire per circa 10’ per 2/3 volte al giorno È possibile eseguirla anche in piedi. Respirazione per favorire il risveglio - In piedi, corpo rilassato, piedi paralleli divaricati alla larghezza delle anche, ginocchia morbide - Molleggiare sulle articolazioni dei piedi, staccando i talloni da terra e tornando delicatamente - Ripeti per ½ minuti lasciando andare la respirazione come viene Respirazione per rilassarsi - Esecuzione da seduto o in stazione eretta - Inspirando, sollevare lateralmente le braccia all’altezza del petto pensando o pronunciando: “i polmoni si espandono incamerando ossigeno e aria fresca” - Espirando, avvicina le mani in avanti, pensando o pronunciando: “elimino dal corpo tossine e negatività” Lo spirito di Aloha - Sdraiati in una posizione comoda - Estendendo il capo inspira pensando: “Inspiro tutti i SI che voglio dire” - Flettendo il capo espira pensando: “Espiro tutti i SI che sono stato costretto a dire” - Poi torna al centro e ripeti per 7 volte - Ripeti con il NO: portando la testa verso destra inspira pensando: “Inspiro tutti i NO che voglio dire” - Portando la testa a sinistra espira pensando: “espiro tutti i NO che sono stato costretto a dire” - Ripeti per 7 volte Respiro spazzante (sciamanesimo azteco) - Inspira a sinistra ed espira a destra: raccolgo l’antico, che per noi occidentali sta a sinistra, e lo attualizzo. Ripeti per tre volte. Konstantin Pavlovich Buteyko Il dott. Buteyko era un medico russo che studiò i ritmi respiratori nei pazienti. Divenne talmente attento che fu in grado di predire con precisione il momento del trapasso. Si accorse che questo momento è sempre preceduto da un aumento dell’intensità della respirazione. I disturbi respiratori sono causati da un abbassamento dei livelli di anidride carbonica nel corpo. Quando aumenta il valore, le patologie svaniscono. L’iperventilazione esaurisce le riserve di anidride carbonica; questo abbassamento provoca contrazioni dei vasi sanguigni e mancanza di ossigeno nei tessuti. In mancanza di anidride carbonica, l’ossigeno non può passare dal sangue ai tessuti (effetto Verigo-Bohr). Questi meccanismi di autodifesa vengono male interpretati e considerati malattie, mentre è sufficiente imparare a respirare. Il “Metodo Buteyko” è utile nelle malattie da eccesso di ventilazione. L’iperventilazione sia ha quando si respira più del necessario. È dannosa anche se leggera. In circa 150 patologie avviene un’iperventilazione: asma, epilessia, ipertensione, infarto, eczema, emorroidi. In realtà questi sono sintomi. Spesso l’iperventilazione è causata da un’errata propaganda sulla respirazione profonda. Cause frequenti sono: tecniche yoga mal insegnate, tecniche di rilassamento mal insegnate, eccesso di consumo di alimenti animali o derivati, eccesso di cibi cotti e pochi cibi crudi. Altra causa interessante è la mancanza di sport e attività fisica in generale. L’attività fisica favorisce la formazione e il rilascio di anidride carbonica dalle cellule, rendendola disponibile. L’iperventilazione è data anche da un eccesso di sonno, stress, stati emotivi, fumo, ambienti caldi non aerati. La giusta respirazione Come anticipato, è necessaria l’anidride carbonica per far avvenire il passaggio di ossigeno dal sangue ai tessuti. L’atmosfera è costituita del 21% di ossigeno e all’organismo ne basta il 13%, mentre di anidride carbonica ne contiene lo 0,03% mentre ne serve il 6,5%. È necessario, quindi, che l’anidride carbonica sia autoprodotta e che non sia eliminata in quantità eccessiva con l’espirazione forzata. “Pausa controllo”: test per valutare la qualità della respirazione È possibile controllare il proprio livello di qualità respiratoria attraverso un semplice test da effettuare in pochi minuti. Procurati un orologio con lancette e poi procedi: - Siediti comodamente su una sedia con schienale dritto - Rilassati ed espira normalmente - Fai una normale inspirazione, espira normalmente e poi chiudi il naso con le dita - Tieni la bocca chiusa e conta i secondi di permanenza in apnea. Smetti prima di raggiugere la soglia di disagio. Controllo del test: - 50-60 secondi o più = salute eccellente - Meno di 25 secondi = da migliorare, ma in salute - Fino a 10 secondi = serio problema di iperventilazione Alita su di me, spirito di Dio Alita su di me, spirito di Dio; riempimi di vita nuova. Affinché io possa amare ciò che Tu ami, e fare ciò che Tu faresti. Alita su di me, Spirito di Dio, fin quando il mio cuore sarà puro. Ed io vorrò seguire e fare la Tua sola volontà. Alita su di me, Spirito di Dio, fin quando sarò completamente Tuo. Fin quando questa mia parte mortale risplenderà nel Tuo fuoco Divino. Alita su di me, Spirito di Dio, affinché io non debba mai morire, ma vivere con Te la vita eterna, nella Tua eternità. I miei consigli per approfondire l'argomento: FANNE BUON USO!
0 Comments
Leave a Reply. |
Autore
|