L’importanza dell’energia vitale per affrontare la quotidianità serenamente

L’importanza dell’energia vitale per affrontare la quotidianità è spesso sottovalutata. Mai ciò che stravolge la vita lo otteniamo stravolgendo noi stessi, ma sempre fluendo nel cambiamento. Per raggiungere lo stato di benessere sono sufficienti alcuni accorgimenti molto semplici.
Lo stato attuale delle cose, la costrizione psicologica a rinchiudersi in casa, la paura crescente di un qualcosa di invisibile, intangibile, ma potenzialmente pericoloso, ha condotto troppe persone a una inevitabile perdita di vitalità sia sul piano fisico, sia sullo psicologico-emotivo. Il distanziamento fisico ha comportato una mancata compenetrazione dei campi magnetici umani che sono autorigeneranti, a forma toroidale e si alimentano a vicenda con l’abbraccio e il contatto fisico. Può essere una caso, ma il distanziamento fisico consigliato è proprio della dimensione del nostro toroide, che ha il centro a livello cardiaco: un metro e mezzo.
Un altro aspetto di assoluta importanza è la vita all’aria aperta poiché permette di respirare un’aria molto più sana (anche se a volte inquinata) dei luoghi chiusi. Inoltre, il sole è fondamentale per nutrire l’apparato psico-fisico di quelle particelle di luce che ci permettono di essere vivi e di consentire una corretta comunicazione inter ed intracellulare, oltre a sviluppare il pensiero critico e nuove sinapsi.
Lo stato di benessere è tutt’altro che sola mancanza di malattia; è proprio essere vivi! Confondiamo la vita con la sopravvivenza: quest’ultima è quando il cuore batte, il cervello è attivo e le funzioni vitali sono attive minimamente. La vita è quando ogni aspetto è al massimo dell’individuale potenzialità. Ma allora, come fare per riuscire a essere vitali nonostante tutto?
I consigli sono tratti dal mio libro Più energia vitale per sviluppare il tuo obiettivo, dove per obiettivo, qui, si intende il ritorno a un reale stato di benessere generale. Ricorda, però, che la pratica come tecnica ha poco valore: quelle azioni devono diventare te stesso. Il rigenerarsi dell’energia vitale è il naturale sviluppo della vita.
 
Il sole.
Le frequenze della luce del Sole che giungono fino a noi sono quelle che permettono la vita per come la conosciamo oggi. L’alternarsi di salute e malattia, o  come preferisco definirle di vitalità e mancanza di vitalità, avviene all’interno di questa microzona di frequenze energetiche e la qualcosa ci conferma quanto la vita sia dipendente da questa meravigliosa stella, non a caso identificata con una serie di dei nell’antichità. Dal Sole riceviamo i cosiddetti biofotoni, ovvero microparticelle di luce che permettono gli scambi di informazioni inter ed intracellulari. Le informazioni che riceviamo ci spingono al cambiamento (quindi all’evoluzione) e, in effetti, i biofotoni sono gli artefici dei mutamenti spazio-temporali. Diviene fondamentale assumere le frequenze energetiche solari ogni giorno in qualsiasi momento della giornata, acquisendo in questo modo tutte le frequenze: la mattina riceviamo maggiormente le frequenze degli ultravioletti, verso sera gli infrarossi. È bene fare il tutto in modo consapevole. Il consiglio è di stare all’aria aperta sotto il Sole per almeno 30’ al giorno, tempo necessario per acquisire la quantità minima di energia necessaria alla vita, evitando occhiali o lenti a contatto, in quanto le frequenze che vengono assunte tramite gli occhi sono fondamentali per mantenere le funzioni vitali . Soprattutto in estate, o in condizioni particolari (montagna, orari di esposizione), considera sempre i materiali che ti circondano. Valuta l’esposizione in caso di assunzione di farmaci. In questo caso chiedi informazioni al tuo medico. È consigliata una bella disintossicazione prima di esporsi al Sole; in questo modo l’assimilazione avviene meglio, più veloce e senza creare problematiche alla pelle. Esponi la maggior parte del corpo possibile: aiuta la produzione di vitamina D e i benefici arrivano su una superficie maggiore. Inizia sempre gradualmente. Il buon senso è alla base di tutto.

La respirazione.
È considerato il processo fisiologico più importante della macchina biologica, la respirazione è anche l’unico processo sia consapevole che inconsapevole. La respirazione simboleggia il primo contatto col mondo esterno, la conoscenza della dualità e l’indipendenza. L’essere umano comune sbaglia a respirare a seguito di un parto innaturale. Accade sperimentando il senso di vuoto per il distacco dalla madre da cui dipendeva in tutto e si affanna per introdurre ossigeno. Respirare ci rapporta con tutto, perché ogni essere umano respira l’aria che respirano tutti, permettendo la conoscenza delle informazioni che si inseriscono negli atomi delle molecole espirate. Una respirazione corretta permette di inspirare energia vitale ed espirare tossine e inquinanti.

L'acqua
L’idratazione indica la corretta quantità e qualità, di acqua all’interno delle nostre cellule. Nel ventennio in cui ho lavorato come personal trainer ho constatato come le persone abbiano spesso ritenzione idrica pur essendo disidratate. Come è possibile ciò? Semplicemente le molecole di acqua si accumulano tra le cellule e queste ultime ne sono prive. Sembra un paradosso, eppure è così. Perché succede questo? Le persone si concentrano sulla quantità di liquidi ingeriti, ma difficilmente sulla loro qualità. È necessaria un’acqua cosiddetta “viva”. L’acqua di bottiglia è acqua “morta”, qualitativamente scarsa e le cellule la rifiutano. C’è stata una propaganda sul residuo fisso, di certo un aspetto importante, ma non primario, come il pH e altre caratteristiche. Bere tanto significa far fronte allo stimolo della sete tralasciando una reale idratazione. Per rendere l’acqua vitale, ovvero fornirla di ioni utili alle funzionalità cellulari, sottoponila a musica potenziante, come quella a 432 Hz, a parole positive, al sole (in questo caso in bottiglie di vetro e tappo non metallico). Benedicila e magnetizzala. L’acqua ha una memoria, come rivelano gli studi del famosissimo scienziato Masaru Emoto, perciò le informazioni delle molecole vengono trasferite alle cellule. Questo è confermato anche dagli studi di Pollock che scoprì una quarta fase dell’acqua di stato simile al gel, una struttura cristallina. Il dott. Pollock lo scoprì grazie agli studi sulla contrazione muscolare. L’acqua in questo stadio è come una batteria che trattiene energia e informazione e viene denominata Exclusion Zone, ovvero, “Zona di esclusione”  che significa che null’altro è trattenuto all’interno. Questa fase dell’acqua è viva e funzionale, presente nel nostro corpo, in natura e nell’atmosfera. Si forma assorbendo energia elettromagnetica, in particolare infrarossi.

Il suono.
Il suono è un fenomeno fisico prodotto dalla vibrazione regolare di un corpo elastico. È un insieme di onde generate da qualcosa che vibra, che percepiamo attraverso l’udito. Le onde sonore si espandono come le onde generate nell’acqua da un sasso. Un insieme di suoni ordinati crea musica e quest’ordine è assolutamente soggettivo.
Il suono viene percepito da ogni singola cellula del nostro corpo. L’orecchio, l’apparato uditivo, trasforma solo una parte dei suoni che ci circondano, ossia quelli compresi tra 20 Hz e 20.000 Hz. Ogni cellula, invece, è dotata di fonorecettori di frequenze invisibili. Esiste un legame molto stretto tra voce, udito e sviluppo psicofisico. Il suono fa parte della banda di frequenze che infondono energia e salute. I suoni bassi stimolano la parte inferiore del corpo, quelli alti la parte superiore. La voce è un mezzo veloce per propagare i suoni nel corpo umano. La musica raggiunge direttamente il sistema limbico, riorganizza gli emisferi cerebrali. La frequenza con cui vengono accordati gli strumenti è importante. La più conosciuta è quella a 432 Hz, una frequenza fondamentale perché facente parte della matematica della vita, in cui moltissimi studi hanno confermato un riequilibrio psicofisico importante. Ti consiglio di ascoltare musica con questa frequenza, il tuo apparato psicofisico ti ringrazierà.

La neurobica.
Si tratta di un termine coniato recentemente e che indica l’allenamento mentale per mantenere attive le sinapsi del cervello e indurlo a rallentare l’invecchiamento cerebrale, creandone  di nuove. È un allenamento vitale soprattutto quando generiamo sinapsi atte alla ricerca della gioia. Come tutto in questo pianeta, anche la produzione di energia va allenata. Quando siamo particolarmente entusiasti e felici, le sinapsi lavorano meglio e le attività cerebrali sono funzionali all’obiettivo, anziché dedicarne l’attività all’autodifesa. La neurobica si sviluppa attraverso il pensiero critico, gli esercizi di logica e di creatività.

Le parole
Voglio concludere con un aspetto molto usato in questo periodo per indurre stati di bassa frequenza e di ampliamento della paura: le parole. Quando ne conosciamo il potere, cambiamo radicalmente la nostra vita.
Le parole sono l’energia più potente che esista. Creiamo il mondo a nostra immagine e somiglianza in base alle parole che esprimiamo ogni giorno. Questo argomento l’ho trattato dettagliatamente nel libro “Comunicazione efficace”, edito da Anima Edizioni nel 2016, ma qui mi limito ad invitarti a utilizzare parole potenzianti, cosiddette positive, eliminare le negazioni, focalizzarti sulla parte di bellezza che il mondo ci pone davanti. Le parole inducono a fare azione o non-azione, spingono alla pace o alla guerra, all’odio o all’amore. L’utilizzo verbale, scritto o pensato della parola è l’esercizio più praticato dalla nascita alla morte. Essendo il più ripetuto, diviene il più potente nella creazione della realtà. Selezionale con cura, perché ciò che dici, si crea.
Come hai potuto constatare, non è necessario stravolgere la tua vita per stravolgerla e renderla straordinaria. Questi semplici consigli, praticati con disciplina, ti aiutano ad affrontare ogni giorno con la giusta dose di gioia e vitalità. L’importanza dell’energia vitale per affrontare la quotidianità diviene così chiara.