Ogni essere vivente ha insita in sé la modalità per comunicare. Ho pubblicato qualche giorno fa un articolo sulle piante e il loro modo di comunicare tra loro e con altre entità viventi. Oggi voglio focalizzarmi sugli esseri umani. Dalle antiche scritture di ogni continente ed epoca, conosciamo come ogni elemento manifesto lo sia grazie al suono e alla parola. Due esempi su tutti sono per gli induisti il suono dell'Om come strumento creante e per i cristiani, invece, risulta significativa la scrittura del Vangelo di Giovanni 1,1: «In principio era il verbo, e il verbo era presso Dio, e il verbo era Dio». Gli esseri umani sono stati costretti ad una modificazione genetica (probabilmente indotta con l’inserimento o la modifica del gene FOXP2) per poter comunicare tra loro, in quanti divenuti incapaci (risulta poco chiaro se per induzione esterna o per mancanza di volontà intrinseca) di comunicare tramite il campo elettromagnetico. Questa tecnica racchiude anche la telepatia, ormai utilizzata da qualche popolo aborigeno e da pochissime persone al mondo. Nessun altro metodo sarebbe necessario se la comunicazione avvenisse mettendosi in sintonia con le altre persone come, sembra, avvenisse nelle antichissime civiltà che precedettero le epoche della storia a noi nota tramite i libri di scuola. Nell’antichità, sembra che le persone si comprendessero perfettamente attraverso suoni, gesti e pensieri, ma anche attraverso la chimica prodotta, che veniva riconosciuta e decifrata correttamente. Questo è ciò che accade, ad esempio, quando timorosi ci avviciniamo ad un cane e lui percepisce la nostra paura. Questo metodo è possibile solamente quando nessun segreto appartiene a noi e a chi riceve il messaggio. Avendo perso questa nostra straordinaria funzione, abbiamo dovuto trovare un modo alternativo per comunicare tra di noi e fu così che nacquero le varie lingue. Le più potenti, risultano essere quelle sacre, ossia quelle che creano attraverso simboli grafici e sonori, come l’ebraico antico, il sanscrito, il cinese antico. Sono lingue straordinariamente meravigliose, che danno adito e pochi fraintendimenti, se conosciute perfettamente da entrambe le parti: l’emittente del messaggio e il ricevente. Le lingue permettono a ognuno di noi di poterci comprendere. Purtroppo, spesso, invece, ci fraintendiamo, e questo avviene in quanto, soprattutto nelle lingue moderne, esistono termini di cui ignoriamo il significato e li utilizziamo semplicemente perché è nostra abitudine farlo e senza chiederci perché quella parola invece di un’altra che, magari, potrebbe sembrare un sinonimo. In questo ci viene incontro l’etimologia e la vibrazione della parola stessa. Sono due aspetti molto importanti nella comunicazione verbale e scritta. L’etimologia, inconsapevolmente, agisce sul nostro subconscio, scatenando a livello cerebrale informazioni di azione relative al vero significato della parola. Ogni volta che pronunciamo una parola, o la scriviamo, stiamo emettendo quella vibrazione, la quale arriva al ricevente e agisce sul DNA delle cellule, informando le cellule di produzione della chimica corrispondente. È davvero fondamentale conoscere le parole che utilizziamo: i sinonimi quasi mai lo sono, semplicemente perché ogni parola è nata per quel determinato significato. Facciamo alcuni esempi: - Sicurezza: mettere da parte - Certezza: è esattamente così - Facile: che si presta a farsi senza ostacoli - Semplice: senza piega - Credenza: conosco per esperienza di qualcun altro - Fiducia: conosco per esperienza diretta Possiamo procedere all'infinito, ma ti consiglio di verificare personalmente con tante parole e verbi che utilizzi quotidianamente.
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