5/6/2022 0 Comments Pronti per la guerra - MCU 4Un re saggio non insegue mai la guerra, ma… dev’essere pronto ad affrontarla. (Odino, Thor) La natura del guerriero spirituale è la pace e mai la guerra come il suo nome potrebbe far intendere. Nell'antichità tale guerriero era rappresentato e incarnato dal re saggio, colui che regnava un regno di tranquillità, abbondanza, prosperità e serenità; ciò era possibile grazie al fatto che i cittadini mantenevano un'attitudine di addestramento alla guerra, ma solo in termini di difesa, mai di attacco, poiché il re saggio era colui che valutava ogni possibilità perché conosceva la duplice natura umana.
Odino, infatti, rappresenta il tutto e il contrario di tutto; proprio per questo è anche saggio: egli è sia divino, sia umano. Egli è carismatico e spregiudicato (caratteristiche trasmesse a Thor), ingannatore e imprevedibile (caratteristiche trasmesse a Loki), ma allo stesso tempo sapiente, saggio e conoscitore di tutte le cose. Quando perde un occhio, si manifesta la visione, universale e veritiera, perché non ha più lo sdoppiamento della visione stessa: è in sostanza l'attività del terzo occhio. Dunque, la saggezza del re illuminato prevale sui bisogni egoici umani e la guerra non è più un atto di conquista, dominio e supremazia ma un'espressione di difesa e protezione. La natura del re saggio è quella del guerriero di luce (o monaco guerriero o guerriero spirituale). La guerra non è intesa come un modo per ferire, uccidere o sottomettere l'avversario, ma come principio per educarlo, come avviene tra i maestri di arti marziali. L'avversario non è un nemico, ma colui che sta dall'altra parte e che riflette un aspetto di noi che è fondamentale comprendere per stabilire un nuovo equilibrio. Il re saggio è consapevole che, una volta raggiunto un ordine, questo non è per sempre, poiché la legge fondante dell'universo è l'entropia ed essa si manifesterà nuovamente quando giunge il momento di un cambiamento. Il conflitto, sia esso personale o di dimensioni globali, si manifesta; sta a ognuno decidere come affrontarlo. Quando ci si rifiuta di gestirlo, diviene inevitabile la guerra esteriore e l'intervento equilibrante di chi la pace l'ha già trovata dentro di sé; quest'azione permette la sopravvivenza dell'altro e la comprensione di ciò che accade. Giunge allora un nuovo ordine, una diversa cosmicizzazione. Il caos può essere monitorato mano a mano che si verifica e gestito agevolmente, oppure può essere ignorato: è così che si verificano i conflitti su larga scala. Si dice popolarmente che bisogna uccidere il mostro finché è piccolo, cioè affrontare e risolvere le controversie, prima con se stessi e solo poi con gli altri, quando si presentano perché in caso contrario si alimentano ingigantendoli e coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone. Nel mondo della dualità i conflitti sono inevitabili, ma abbiamo la possibilità di scegliere come e quando risolverli per renderli enormi oppure diventare noi enormi. In questo secondo caso è importante essere preparati adeguatamente.
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