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2/16/2022 0 Comments

Simbolismo ed esoterismo dei vangeli - Giovanni 16

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1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato.
Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi.


Quando ancora l’Io rimane occultato in Noi, rimaniamo incompresi a Noi stessi, allontaniamo ciò che ci è utile e viviamo per abitudini e condizionamenti, rimanendo ciechi di fronte all’evidenza della vera vita. Sperimentando, possiamo comprendere da Noi, fin dall’inizio del percorso, in cui l’Io c’è, ma lo dobbiamo riconoscere ed ecco che esso si manifesta.
 
5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? 6 Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Quanto al peccato, perché non credono in me; 10 quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
 
Questo passo mi ricorda l’esempio della “piccola anima”: è necessario che Dio se ne vada, ovvero che lei si stacchi da Dio, perché ella possa comprendere chi è davvero, altrimenti le è impossibile. Ha necessità di cadere nella materia, con annessi e connessi che questo comporta, per comprendere quanta luce è in realtà.
Questo accade in ogni percorso spirituale: è importante staccarsi dal Maestro per sperimentare da sé e capire, altrimenti si dipende sempre da una fonte esterna. Questo permette di divenire Maestri di se stessi. Nella fase di distacco c’è un momento di incertezza, di smarrimento, come accade alla nascita nel momento in cui viene tagliato il cordone ombelicale: ci manca il respiro, la vita, ma questo ci concede di diventare individui autonomi.
 
12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.
 
Vivendo il nostro Io saremo in grado di percepire la Verità che arriva dall’Io stesso, perché connessi alla coscienza universale che tutto è. Così arrivano le indicazioni intuitive.
 
16 Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete». 
 
Nel momento del distacco ci sarà un breve periodo di oscurità di percezione, ma subito l’Io vincerà portando la luce della conoscenza acquisita.
 
17 Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po' ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?». 18 Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». 19 Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po' ancora e mi vedrete? 20 In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
21 La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22 Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e 23 nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.


In questi passi si rafforza il concetto del distacco. Gesù Cristo spiega che solo nel momento in cui lo sperimenteranno di persona, comprenderanno le sue parole. Infatti, la mente tende a voler capire quello che i cinque sensi non hanno ricevuto come informazione e questo è l’origine di tutte le incomprensioni. Una volta agito, allora arriva la comprensione.
 
In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
 
Anche qui un insegnamento di cui già ho trattato. È il concetto e l’esperienza della vera preghiera. 
 
25 Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: 27 il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio. 28 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre». 29 Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. 30 Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». 31 Rispose loro Gesù: «Adesso credete? 32 Ecco, verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
 
La mente crea per immagini, perciò, prima vi è la metafora, poi i suoi codici diventano la realtà che viviamo e che comprendiamo. Si evolve per livelli successivi, perché è solo in questo modo che si diventa il proprio Io.
 
33 Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
 
Vivere il proprio Io comporta attraversare e subire momenti di sofferenza indotta dall’esterno, ma con la totale fiducia che si è nella Verità e questa, alla fine, trionfa sempre. È anche il significato, prima descritto, dell’anima illimitata che si incarna in un corpo limitato, con conseguenti ferite emotive da guarire durante l’esistenza terrena.

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    Serena Pattaro

     

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