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7/31/2021 0 Comments

Simbolismo ed esoterismo dei vangeli - Luca 13

1 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. 2 Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? 3 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4 O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
 
Ritorna il concetto di puntare il dito. Ogni volta che lo facciamo, ricordiamoci che altre tre dita puntano verso di Noi. Anche in questo caso è bene riferirsi alla legge dello specchio. Condanniamo gli altri perché siamo incapaci di guardarci interiormente. Ognuno di Noi ha errori nel proprio bagaglio di vita, ma questi possono essere cancellati e corretti.
Ogni religione e ogni filosofia, ogni stile di vita, prevedono la purificazione, che è la pulizia da tutto ciò che ci ha sporcato, fisicamente, emotivamente e mentalmente. Abbiamo la possibilità e i mezzi per farlo. Smettiamo di giudicare, perché è prima necessario essere in grado di osservare Noi stessi e decodificare  il messaggio che gli altri hanno criptato nei nostri confronti.
Saper giudicare è un atto potente che gli esseri umani hanno frainteso. Più che giudicare dovremmo criticare; il giudizio è una sentenza inderogabile, la critica è mettere a confronto con la verità.

6 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? 8 Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime 9 e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».
 
A ogni persona è data una seconda possibilità, perché possa conoscere altro e possa cominciare a modificare se stessa dall’interno. È dalle radici che si modifica l’albero, donandogli un concime diverso, attenzioni e cure amorevoli. Così ci si rivolge a chi chiede aiuto. Un’opportunità di migliorare e trasmutare è prerogativa di chiunque sia caduto in errore. Il valore di un uomo è dato da quante volte si è rialzato, non da quante volte è caduto.
 
10 Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. 11 C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. 12 Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», 13 e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
14 Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». 15 Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? 16 E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». 17 Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

 
Sul sabato e le guarigioni ho già scritto.
Interessante l’intervento del numero diciotto: rappresenta la maturazione interiore, è simbolo di recettività e creatività, intuizione della verità. Qui la folla percepisce proprio questo e gli avversari si vergognano, emozione provata quando si è consapevoli di voler il male di altri. Vibrazione particolarmente vicina alla morte, la vergogna può essere scelta per porre fine al pericolo: suicidio oppure omicidio; questa seconda scelta è quella degli avversari del Cristo. Nello zoroastrismo è interessante la nascita delle montagne in diciotto anni e sappiamo che la montagna è simbolo di raggiungimento dell’elevazione puramente con i nostri mezzi.
 
18 Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? 19 È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».
20 E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? 21 È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».


Il regno di Dio va conquistato passo a passo, rispettando i tempi e le modalità che ci permettono la trasmutazione; a volte sono più veloci, a volte più lenti, l’importante è agire in senso mirato continuamente.
 
22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Chi si salva davvero? Chi è determinato nella propria missione di ritrovare se stesso, possibile attraverso il percorso iniziatico del messaggio cristico. Tutti i riti iniziatici mettono alla prova l’iniziato con esperienze di sofferenza e dolore. Questi devono essere costruttivi, mai distruttivi, ovvero devono essere utili a comprendere le potenzialità dentro Noi.
 
Quando le voci in te parlano di fine, quando la mente dice che hai perduto, quando credi che sia impossibile, eppure prosegui, ti sollevi sulla tua spada e fai ancora un altro passo, lì è dove termina l’uomo, lì è dove comincia Dio. Cit.
 
Questo significa entrare per la porta stretta. Essere spinti al limite delle possibilità permette di capire chi si è in realtà. È un tipo di sofferenza utile.
Diverso è il fraintendimento del dolore allo scopo di ottenere il regno, quindi, la rassegnazione e la sottomissione imposte, l’accettazione dell’annichilimento della persona. Questa sofferenza è inutile e distruttiva: nessun regno sarà ottenuto, ma si dovrà ricominciare tutto da capo.
 
30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

La posizione nella gerarchia terrestre è indifferente allo scopo di tornare alla Casa del Padre; qui siamo in un paradigma ciclico, dove l’inizio e la fine coincidono. Quello che ha valore è quello che si fa con i mezzi a disposizione nel succedersi dei momenti presenti. È fondamentale che ognuno faccia il proprio massimo.
 
31 In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». 32 Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. 33 Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! 35 Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».


Essere determinati nella propria missione è rifiutare l’imposizione di altri. La volontà di ottenere un obiettivo piega anche chi vuole sovrastare per il ruolo gerarchico che copre, perché inconsciamente riceve l’energia potente di quella missione che è impossibilitato a contrastare. È confusa con la benevolenza; in realtà è il potere di quell’energia che detta legge sui piani sottili
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    Serena Pattaro

     

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