Meravigliosamente Serena
  • Home
  • Chi è Serena
  • Le mie Attività
  • I miei libri
  • I miei eventi
  • Meravigliosamente Blog...
  • Consigli e idee
  • Prodotti e servizi
  • I corsi e gli audiolibri
  • Home
  • Chi è Serena
  • Le mie Attività
  • I miei libri
  • I miei eventi
  • Meravigliosamente Blog...
  • Consigli e idee
  • Prodotti e servizi
  • I corsi e gli audiolibri
Search by typing & pressing enter

YOUR CART

7/1/2021 0 Comments

Simbolismo ed esoterismo dei vangeli - Luca 4

1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo».

Gesù Cristo, investito del suo ministero, si accinge alla purificazione. Si allontana dall’acqua, simbolo di vita e gioia per inoltrarsi nel deserto, luogo ricco di asperità che simboleggia la morte iniziatica per purificare il corpo che deve accogliere il suo spirito nuovo.
Il diavolo, colui che divide, lo tenta, chiedendo di dimostrare chi è attraverso prodigi. Gesù Cristo si rifiuta di cedere. Eseguire quanto richiesto dal tentatore, significa la vittoria dell’ego sullo spirito. Nessuno deve dimostrare nulla a qualcuno, ma ognuno è qui per esprimere la propria essenza.
Il pane rappresenta il frumento, il dio sole, la luce e la conoscenza. L’uomo, per comprendere chi è davvero, necessita anche di altro: sofferenza, buio, ignoranza, che lo spingono a concretizzare la propria integrità. Inoltre, l’uomo si nutre sia di cibo materiale che di energia, come le emozioni, i sentimenti e i pensieri. La qualità di tutto questo definisce chi ognuno di Noi è nell’adesso.
 
5 Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: 6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 7 Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 10 sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordine per te,
perché essi ti custodiscano;
11 e anche:
essi ti sosterranno con le mani,
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
12 Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». 13 Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.


Gesù Cristo resiste con forza e determinazione al potere del mondo materiale, che è solamente il livello più basso di esistenza e di evoluzione. La materia è fondamentale per evolvere, ma è semplicemente uno strumento messoci a disposizione per ottenere il nostro obiettivo in questa vita. Mai e poi mai è lo scopo: chi vive una vita accumulando beni materiali per il gusto di farlo, si rende conto in punto di morte che essi rimarranno qui. Utilizzandoli quando ci servono, allora portano a un’evoluzione animica importante. Ci conducono al traguardo.
Il diavolo continua con la sua missione di provocazione e tentazione, ma quando fallisce, sa che è solo temporaneo e torna all’attacco nei momenti di debolezza o di scelte importanti. È molto significativa la scena finale del film L’avvocato del diavolo con Keanu Reeves e Al Pacino. Il film comincia con un episodio in cui un avvocato viene tentato e cede alle lusinghe. Dopo varie avventure, il film ritorna alla scena iniziale per convincere le persone di essere dotate di libero arbitrio. L’avvocato viene di nuovo tentato, ma egli apparentemente rimane determinato nella sua decisione, finché viene colpito nel segno. È di nuovo il diavolo che ha trovato il modo per corromperlo e definisce questo stato umano come Vanità: il vuoto interiore che dev’essere colmato con qualcosa di tangibile, con la soddisfazione delle mancanze della macchina biologica. Il film termina con una frase del diavolo interpretato da Al Pacino:
 
«Vanità… Decisamente il mio peccato preferito!».

14 Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15 Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.

La potenza dello Spirito Santo è il fuoco interiore, ciò che alimenta la volontà di raggiungere l’obiettivo, l’energia del guerriero spirituale. È l’energia della saggezza, del discernimento, della comprensione, dell’azione mirata, del servizio all’umanità. L’energia dello Spirito Santo è quella che disconosce il fallimento: esiste solo la vittoria, anche se questa a volte può essere manipolata o fraintesa, il guerriero spirituale vince sempre, perché fino all’ultimo sarà in grado di fare un’azione in più rispetto alle sue forze.
Il fuoco interiore alimenta in chi sa che la morte non esiste, poiché siamo morti fino al momento in cui la paura di morire se ne va da Noi; solo allora cominciamo a essere vivi.
 
16 Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 e predicare un anno di grazia del Signore.


Qui i poveri rappresentano quelli che vivono la materia senza connessione allo spirito; hanno dimenticato se stessi. Il lieto messaggio è quello cristico: la ricchezza che origina dal cuore.
La liberazione dei prigionieri è quella da catene mentali ed energetiche. Anche qui un film ci aiuta a comprendere perfettamente l’idea espressa nella profezia di Isaia. Dal film Matrix, in cui Morpheus dice a Neo:
 
«[…] tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente».
 
Solo una mente equilibrata e forte può indurre l’essere umano ad azioni liberatorie, una mente unita, dove conscio e subconscio collaborano per lo stesso obiettivo: l’evoluzione a sfavore della sopravvivenza.
Ridare ai ciechi la vista significa creare occhi per vedere. La vista è il senso di maggior sviluppo della quinta razza, quella che sta giungendo oggi alla fine per far posto alla sesta, la razza futura. Parliamo qui della vista del terzo occhio, quella interiore, quella che vede senza filtri, che vede la realtà per quello che davvero è.
Un anno di grazia rappresenta un ciclo completo, ovvero la predicazione di tutto il messaggio, il poter portare a termine la missione.
 
20 Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». 23 Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». 24 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 25 Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27 C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
28 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.


Nessuno è profeta in patria: chi ci ha conosciuto in determinate circostanze, difficilmente si toglie l’idea che si è costruito. Questa è la modalità di pensiero, come lavora la nostra mente limitata. Cancellare una memoria codificata nell’inconscio diviene arduo, perché la mente torna sull’informazione iniziale. Le convinzioni sono fonte dei nostri autosabotaggi e della visione distorta della realtà, al punto che possiamo arrivare a uccidere chi poco prima stimavamo, nel caso in cui metta in dubbio la nostra verità, ciò di cui siamo fermamente convinti. La verità è difficile da accettare, non dirla.
Lo vogliono uccidere per aver messo in dubbio una tradizione, dimenticando che la storia e le tradizioni sono scritte dai vincitori e da chi detiene il potere sulle masse. Gesù Cristo, però, attua l’invisibilità e se ne va. Nessuno ha il coraggio di prenderlo e fare quanto fino a poco prima erano tutti d’accordo nell’eseguire. La determinazione e la mancanza di ogni tipo di paura spaventano il popolo e genera un campo di repulsione verso quelle vibrazioni.
 
31 Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la gente. 32 Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. 33 Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: 34 «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». 35 Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male. 36 Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». 37 E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.
38 Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 39 Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.
40 Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 41 Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.


Questi argomenti li ho già trattati.
Qui si rileva un particolare importante: lo spirito immondo se ne va senza provocare nessun tipo di dolore all’uomo. L’energia del Cristo è in grado di liberare completamente, mantenendo l’integrità della persona. Questo è un valore di estrema importanza, perché quegli spiriti spesso lasciavano i corpi lacerandoli. Egli, oltre a liberare da queste entità, è anche guaritore, nel corpo e negli strati sottili, così da mantenere coerenti i vari livelli di esistenza. Questo garantisce la superiorità di chi opera effettivamente nell’a-more incondizionato, privo di qualsiasi scopo egoico.
 
42 Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. 43 Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». 44 E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Interessante spunto di riflessione. Iniziando un percorso interiore, si tende a generare un legame con il proprio maestro. Spesso diviene una vera e propria dipendenza, si ha sempre necessità di averlo come punto di riferimento. Il vero maestro è chi ci porta a ragionare, approfondire, sperimentare, per renderci indipendenti e liberi. L’attaccamento, di qualsiasi genere, è distruttivo. Mai passare da una dipendenza a un’altra, perché rimane una forma di schiavitù. Il messaggio cristico è il percorso di liberazione che permette di aiutare altri a essere intrapreso. Solo così avremo compreso veramente chi siamo e dove stiamo andando.
Questo passo ci indica il terzo specchio esseno, ossia l’attrazione verso persone influenti. Queste persone ci stanno indicando ciò che abbiamo perso durante la nostra esistenza: ciò che abbiamo lasciato andare o che ci hanno rubato e ritroviamo in quelle persone. Qui si tratta dell’amore e della libertà. Rappresentando, all’ottava bassa, il vizio capitale della gola, indica l’in-capacità di discernimento, quindi, la necessità di aver sempre chi sceglie per Noi.
0 Comments



Leave a Reply.

    Autore
    Serena Pattaro

     

    Archivi

    January 2023
    December 2022
    November 2022
    September 2022
    July 2022
    June 2022
    May 2022
    April 2022
    March 2022
    February 2022
    January 2022
    December 2021
    November 2021
    October 2021
    September 2021
    August 2021
    July 2021
    June 2021
    May 2021
    April 2021
    March 2021
    February 2021
    January 2021
    December 2020
    November 2020
    October 2020
    September 2020
    May 2020
    April 2020
    February 2020
    January 2020
    November 2019
    October 2019
    September 2019
    August 2019
    June 2019
    May 2019
    April 2019
    March 2019
    February 2019
    January 2019
    December 2018
    October 2018
    September 2018
    March 2018

    RSS Feed

    Categorie

    All Akasha Alla Ricerca Del Se Perduto Autorealizzazione Benessere Bellessere Benessere E Salute Carpeoro Racconta CineArchetipi Comunicazione Efficace Dna Etica E Libertà Grande Oriente Democratico Il Cittadino Sovrano Il Denaro è Energia Il Punto Di Vista Iniziazione Al Messaggio Cristico Legge Di Attrazione Marvel Cinematic Universe Parole Simboli E Idee Satori

Powered by Create your own unique website with customizable templates.