![]() Il mio intervento iniziale di questa puntata di Carpeoro Racconta. Guarda il video o leggi l'articolo. Voglio parlare di me, oggi, ma non per narcisismo, quanto per il nome che i miei genitori hanno scelto di darmi, o più correttamente, il nome che rappresenta la missione che prima di incarnarmi come anima ho deciso di portare a termine come impegno in questa esistenza terrena, ovvero: Serena. Perché ho detto che vi parlo di me? Perché non sempre ho amato il mio nome. Già alla nascita c’è stato un cambio, infatti, mi dovevo chiamare Elisa, ma 10 minuti prima è nata una bambina e le hanno dato quel nome, così mia mamma in un lampo ha scelto Serena. Nell’antico Egitto c’era la Dea Renenet, che significa Colei che vede Ren, ovvero, semplificando, l’anima. Era preposta al parto ed era colei che, vedendo la missione terrena dell’anima che si incarnava in quel momento, attribuiva il nome corretto. Ecco perché conoscere il significato del proprio nome può essere utile per intraprendere la via dei talenti anziché quella delle credenze e dell’accontentare gli altri. Ma cosa significa Serena? Vuol dire splendente, ardente, sole, raggio; significa che manifesta tranquillità di spirito. Ecco perché il mio nome cozzava con me quando ero piccola. Non comprendevo questi aspetti. così, a un certo momento ho deciso che dovevo essere Serena, non dovevo far finta di esserlo. Dovevo ardere, ma non bruciare, come ci indicò il grande Giordano Bruno. Soprattutto, questo ardore lo dovevo rivolgere a me e non voler far splendere gli altri mettendo in ombra me stessa, c’ero già in ombra; il mio nome riguarda il mio viaggio di scoperta. Perché dico questo? Perché se vogliamo raggiungere la serenità, è importante smettere di fare i crocerossini in ogni istante, ovvero accollarci i problemi degli altri facendo in modo che loro splendano di luce riflessa, e iniziare a splendere noi della nostra luce. Abbiamo acquisito l’idea che se salviamo gli altri siamo migliori, ma gli altri possono essere salvati da sé stessi seguendo l’esempio di chi ce l’ha fatta, quindi, esperendo in prima persona, non venendo presi di peso dagli noi. In questo caso, non comprendendo, cadranno di nuovo in “tentazione”, come ci insegnano i grandi Maestri. In conclusione, per splendere di luce propria, è fondamentale seguire i dettami della propria anima e non di quella degli altri, attraverso lo sviluppo dei talenti e la cancellazione dei condizionamenti altrui. Perciò, prima di tutto è necessaria una consapevolezza sincera della modalità di esistenza, ovvero: stai vivendo o sopravvivendo? Sei sereno o senti un prevalere di un’ombra pesante?
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